GROSSETO – Loacker, il marchio leader mondiale nella specialità dei wafer, con una conferenza stampa all’Hotel Granduca di Grosseto ha chiamato a raccolta le aziende agricole locali per partecipare al PIF della Regione per la produzione sostenibile di nocciole in Toscana.
«Questa è un’occasione di sviluppo da cogliere al volo per il nostro territorio nel solco già tracciato della produzione agroalimentare di qualità – commenta Luca Sani, presidente della Commissione agricoltura alla Camera dei deputati che ha partecipato alla presentazione. E aggiunge: Il progetto di filiera è promosso da un marchio di prodotti di qualità in un territorio di qualità riconosciuta come il nostro; elementi che possono rappresentare un binomio di successo».
«La richiesta di nocciole è a livello mondiale – continua Luca Sani – e noi possiamo fornire al mercato una produzione di qualità. La Turchia detiene la leadership, con una media (dal 2011 al 2015) pari al 65,8 per cento della produzione globale ma ha problemi sulla qualità del prodotto, legati alle aflotossine, che noi non abbiamo. L’Italia è al secondo posto con una produzione che rappresenta circa il 10% di quella mondiale. Nel nostro Paese mediamente viene prodotto il 77 per cento delle nocciole in Europa. Queste percentuali fanno ragionevolmente dedurre che ci potrebbero essere margini di crescita per la produzione italiana. C’è anche un ulteriore valore aggiunto – sottolinea Sani – rappresentato da tutte quelle norme e controlli che spesso ci sembrano vessatori ma che sono motivo di prestigio e garanzia agli occhi del mondo, con il nostro made in Italy. Inoltre la presenza importante di coltivazione di nocciole nella campagna viterbese, vicino a noi, fa pensare che anche qui possiamo avere tutte le condizioni per un prodotto di qualità».
«I Piani Integrati di Filiera promossi della Regione Toscana stanno dando risultati oltre le aspettative. Sono uno strumento positivo rispetto al primo insediamento dei giovani e sono in linea con le più recenti politiche europee. Le nuove misure della Pac, in vigore da gennaio 2018 con validità fino al 2020, danno una maggiore forza contrattuale alle organizzazioni dei produttori (Op e Aop) che andrà a beneficio delle filiere. La filiera, con tutto ciò che proviene dalla terra e arriva sulla tavola – conclude Sani – sarà un elemento guida dei prossimi anni».