I democratici: «Il massacro mediatico subito da Luca Gabrielli è qualcosa che in noi suscita profonda indignazione; questa non e’ la politica in cui crediamo noi»
Giuncarico – Nella «guerra» di opinioni, di accuse e di smentite tra sostenitori del sindaco e persone vicine al Partito Democratico interviene con una nota il Circolo Pd di Giuncarico. Un intervento per entrare nel merito di quello che viene considerato dai democratici e anche da molti giuncarichesi un «massacro mediatico». Stiamo parlando della vicenda legata alla “cacciata” di Luca Gabrielli (nella foto), fino ad un mese fa vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici del comune di Gavorrano.
Eletto come consigliere comunale nella lista del centrosinistra in rappresentanza del Pd, Luca Gabrielli ha rappresentato oltre che un esponente dell’amministrazione comunale anche il punto di riferimento istituzionale per Giuncarico. Perdere il suo contributo come membro della giunta non è stato accettato in modo positivo dalla comunità giuncarichese: in tanti nel nostro paese si sono sentiti traditi dal gesto unilaterale del sindaco Massimo Borghi.
A difendere Gabrielli, che in tutti questi giorni, dalla metà di agosto ad oggi, ha ricevuto la solidarietà dal Pd locale e provinciale e da tanti cittadini, questa volta è il circolo del Pd di Giuncarico. «Il massacro mediatico subito da Luca Gabrielli – si legge nella nota dei democratici -, che con sobrietà e rigore ha spiegato le vere ragioni della sua estromissione dalla giunta, è qualcosa che in noi suscita profonda indignazione per la totale mancanza di rispetto verso i più elementari valori della persona. Il sindaco Borghi ha superato, per opportunità politica, il limite di decenza permessogli dalla carica. Per il modo con cui ha usato le motivazioni in questa vicenda del ritiro delle deleghe e per non aver pensato due vote ad infangare l’immagine di Luca Gabrielli, pur di convincere e di accaparrarsi il consenso dei cittadini».
Il giudizio del circolo sulle scelte operate dal primo cittadino è negativo e perentorio: le motivazione con le quali sono state revocate le deleghe sono inconsistenti. «In un primo momento, – si legge ancora – usando il paravento della privacy ha evitato di dare spiegazioni in merito al ritiro delle deleghe, infondendo dubbi nell’opinione pubblica. Successivamente, su richiesta del PD, ha spiegato le vere motivazioni della sfiducia nei confronti del suo Vice. Motivazioni risultate palesemente inconsistenti in ogni parte, ma lo scopo che si era prefisso era stato raggiunto: il dubbio era stato oramai creato nelle teste dei cittadini!».
«Questa non è la politica in cui crediamo noi, ne quella un cui credono tanti cittadini del centrosinistra; sembra più uno di quei goffi tentativi che purtroppo da più di 15 anni il centrodestra utilizza nei momenti di difficoltà. Ci chiediamo, in nome della sua tanto sbandierata partecipazione il sindaco, non poteva alzare il telefono e comunicare le sue decisioni all’interessato ed al suo Partito, nonché all’ Alleanza?»
I veri motivi dello strappo di Borghi, per il Pd di Giuncarico, sarebbero da ricercare nella sua volontà di approfittare della debolezza del Partito Democratico e di qualche consigliere. «Lo strappo è stato cercato e voluto dal sindaco Borghi – concludono – che da politico navigato (con una quarantina di anni di esperienza-carriera alle spalle) non poteva non sapere benissimo a cosa sarebbe andato incontro e che con questo gesto non avrebbe lasciato scelta. Forse sperava che nella bagarre mediatica qualche consigliere PD potesse cascare nella sua rete, ma gli è andata male! C’è rimasto solo l’assessore Tonini a seguirlo in questo folle tentativo di spezzare l’ alleanza che lo ha sostenuto e con la quale è stato eletto. I consiglieri PD a differenza del Sindaco, al quale manca oramai solo un intervista al David Letterman Show, hanno deciso di incontrare direttamente i cittadini di ogni frazione, mettendosi in prima persona con le loro facce a spiegare e rispondere ad ogni domanda, con semplicità. Questo richiede un grande impegno di tutti e non sarà facile, ma è l’unica strada per fare chiarezza in questa vicenda».