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Dott.ssa Adele Acquisti Infermiera, Master in Coordinamento per le Professioni Sanitarie Operatrice specializzata in Taping Elastico®
Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta di questo grande capitolo dei micro-nutrienti, questa seconda parte affronterà le caratteristiche e le peculiarità delle vitamine idrosolubili.
Le vitamine idrosolubili sono le vitamine che si sciolgono in acqua e non vengono immagazzinate dal nostro organismo, infatti, le quantità in esubero vengono escrete attraverso l’urina, ne fanno parte tutte quelle del gruppo B e la vitamina C. In linea generale quelle del gruppo B si trovano in alimenti di origine animale e sono coinvolte come coenzimi, nei processi metabolici e di conversione del cibo in energia, mentre la vitamina C è presente in alimenti di origine vegetale, ha elevata azione antiossidante contrastando così i radicali liberi e partecipa alla sintesi del collagene. L’assorbimento di questi micro-nutrienti può essere ridotto dall’abitudine al fumo, all’alcol, farmaci come lassativi o antibiotici, caffè, o patologie croniche dell’intestino. In caso di carenza di vitamina B, si manifesteranno disturbi principalmente a carico del tessuto nervoso, mentre in caso di mancato o insufficiente apporto di vitamina C, nell’adulto, si manifesterà una patologia denominata scorbuto, presente principalmente nei Paesi poveri e sottosviluppati. Andiamo ad analizzare nel dettaglio tutte le caratteristiche delle vitamine idrosolubili:
-Vit.C: o acido ascorbico, detta anche antiscorbuto, è presente nella frutta e nella verdura fresca. La vitamina C viene sintetizzata dalle piante e da molti animali a partire dal glucosio, l’uomo tuttavia non è in grado di sintetizzarla. Tra le sue tante proprietà si possono evidenziare le sue potenti capacità antiossidanti, costituisce un elemento fondamentale per la sintesi del collagene, rappresenta un’ottima prevenzione anti-tumorale, mantiene integri i vasi sanguigni, favorisce l’assorbimento intestinale del ferro e regola il metabolismo del calcio, protegge contro le malattie infettive sostenendo il sistema immunitario. L’assorbimento avviene a livello dell’intestino tenue, dopodiché viene depositata a livello del fegato, reni, encefalo e delle ghiandole surrenali. L’assorbimento diminuisce nella vecchiaia, infezioni intestinali, patologie croniche dell’intestino, farmaci come l’aspirina. Se assunta in eccesso può determinare diarrea, dispepsia o calcoli renali in soggetti predisposti, mentre la carena determina lo scorbuto. Ha un tempo di riserva nel nostro organismo che va dalle 2 alle 6 settimane.
-Vit. B1: o tiamina, detta anche antiberiberica, è presente nei cereali integrali (molto meno in quelli raffinati), nel germe di grano, nei legumi, nel fegato, nei molluschi e nei funghi. Partecipa come coenzima nel metabolismo dei glucidi e dell’alcol etilico, influenza la trasmissione dell’impulso nervoso. È depositata nel fegato e nei muscoli, dopo essere stata assorbita nell’intestino, la carenza determina una patologia denominata Beri-Beri, mentre l’eccesso determina shock. Il tempo di riserva è di 4-10 giorni.
-Vit.B2: o riboflavina detta anche antidermatitica, è presente in alimenti come uova, latte, funghi e cereali integrali. Viene assorbita nell’intestino tenue e immagazzinata a livello epatico. Partecipa al mantenimento della mucosa. La carenza si manifesta con lesioni della pelle attorno al naso e nei bordi delle labbra e con sensibilità oculare alla luce, mentre non sono ancora sufficienti gli studi scientifici effettuati fino ad oggi per determinare gli effetti dell’eccesso, qual ora fosse possibile. Il tempo di riserva va dalle 2 alle 6 settimane.
-Vit.B3: PP o antipellagrosa, sono vitamine idrosolubili del gruppo PP l’acido nicotinico e la nicotinamide. Si può trovare principalmente negli alimenti come fegato, pollame, carne, tonno, legumi e latte. Interviene nel metabolismo di lipidi, glucidi e protidi, viene assorbita a livello intestinale e la carenza determina la Pellagra, mentre l’eccesso provoca cefalea, rossore, prurito, lesioni al fegato e all’intestino, allergie. Il tempo di riserva va dalle 2 alle 6 settimane.
-Vit. B5: o acido pantotenico, detta anche dell’accrescimento, è contenuta in alimenti come fegato, carne, nei cereali integrali, nelle uova, nei vegetali e nelle noci. È anch’essa un coenzima ed è coinvolta nel metabolismo di lipidi, glucidi e protidi, oltre che nella sintesi del colesterolo e degli ormoni steroidei. È assorbita nell’intestino tenue e, nei tessuti. La carenza, data la grande presenza negli alimenti non è ancora stata documentata, così come il suo eccesso.
–Vit.B6: sono vitamine B6 la piridossina, il piridossale e la piridossamina è detta anche antidermatitica. Le maggiori fonti alimentari sono i cereali integrali, fegato, spinaci, piselli e banane, partecipa al metabolismo degli amminoacidi. Viene assorbita nell’intestino tenue e si deposita nel fegato e nel cervello. La carenza, seppur rara, determina lesioni della pelle, convulsioni, vertigini e calcoli renali, mentre l’eccesso non è ancora conosciuto. Il tempo di riserva va dalle 2 alle 6 settimane.
–Vit.B8 o vit.H: sono la biotina e l’α-biotina, è contenuta in alimenti come il tuorlo d’uovo, nel fegato, nel rene, nei vegetali verdi e nella carne ma è anche sintetizzata dalla flora batterica intestinale. È un coenzima per la sintesi dei grassi, degli amminoacidi e dei glucidi; viene assorbita nell’intestino tenue e la carenza provoca dermatiti, affaticamento, depressione, nausea, vomito, inappetenza e dolori. L’eccesso non è ancora stato documentato.
–Vit. B9: o acido folico,detta anche antianemica, è contenuta nel tuorlo d’uovo, nel fegato, nei reni, nei vegetali verdi, negli asparagi, nel germe di grano e nei legumi. è un coenzima che partecipa alla sintesi degli acidi nucleici, e alla riproduzione dei globuli rossi e bianchi. Viene assorbita nell’intestino tenue; la sua carenza determina una forma di anemia detta megaloblastica, oltre ad alterazioni delle mucose, arrossamento della lingua e diarrea. Non si conoscono sintomi da eccesso. Viene immagazzinata nel fegato e la sua riserva dura dai 3 ai 4 mesi.
–Vit.B12: o cobalamina detta anche antianemica, viene immagazzinata nel fegato, si trova negli alimenti di origine animale come carne, uova, pesce, molluschi, fegato, reni e latte. Possiede diverse funzioni, determina la replicazione dei globuli rossi e favorisce il funzionamento del sistema nervoso, è assorbita nell’intestino. La carenza provoca una forma anemica detta anemia perniciosa, oltre a degenerazione nervosa e disturbi digestivi; la carenza di vitamina B12 è frequente nei vegetariani e soprattutto nei vegani, mente non se ne conoscono i sintomi da eccesso. La riserva permane nell’organismo dai 3 ai 5 anni.
In conclusione è importante sottolinea che le vitamine idrosolubili, fatta eccezione per la B2, la B6 e parzialmente per la B12, sono tutte termolabili. Inoltre, la C, la B2, la B6 e la B8 presentano una discreta sensibilità alla luce mentre la B1 subisce negativamente l’effetto di alcuni agenti conservanti.
In presenza di alcune malattie (alcolismo), di una dieta che esclude alimenti di origine animale (vegetariani stretti), o di condizioni di aumentato fabbisogno, come la crescita, la gravidanza, l’attività sportiva intensa, la convalescenza è indicato ricorrere agli integratori. Per le idrosolubili di solito non c’è problema di sovradosaggio poiché generalmente la dose non utilizzata viene espulsa con le urine. In ogni caso, dosi eccessive di vitamina C possono favorire la gotta o, se associate a carenza di ferro distruggere la vitamina B12. Un eccesso di vitamina B6 può danneggiare fegato e sistema nervoso; sovradosaggi di B2 possono dare disturbi visivi e di B3 ostacolare l’uso degli acidi grassi da parte del cuore durante gli sforzi.
Quindi è sempre importante ricordare che prima di assumere qualsiasi integratore vitaminico è utile rivolgersi al medico per stabilire delle reali necessità.
Fonte: www.saperesalute.it