GAVORRANO – No alla cava della Bartolina, no alla Cava della Vallina. Il Centrosinsitra Bene Comune prende una posizione netta sulla vicenda dello stoccaggio dei gessi rossi prodotti nello stabilimento Venator di Scarlino e dopo aver lanciato l’idea dell’utilizzo della Bartolina fa marcia indietro riconoscendo le perplessità avanzate dai comitati contrari a quella soluzione.
«Avevamo avanzato, con coraggio e serenità la proposta di un serio studio del sito della cava della Bartolina, da eventualmente poter utilizzare in caso di studio positivo, per lo stoccaggio dei gessi rossi. La nostra era una richiesta di studio, e non di decisione avventata, perchè ben sappiamo che non siamo noi che saremo chiamati a decidere. Alla luce delle prese di posizione strumentali scaturite dal dibattito pubblico, secondo noi di basso livello, incapace di affrontare le questioni più importanti, che l’unico risultato prodotto, come avevamo previsto intervenendo nel dibattito stesso, è lo scatenarsi di una guerra tra poveri cioè cittadini contro lavoratori, facendo così il gioco dei veri responsabili di questa situazione».
«Inoltre dal dibattito pubblico non è mai emerso chiaramente che lo stoccaggio dei gessi rossi alla Bartolina avrebbe provocato i disastri che vengono pronosticati, anzi nelle conclusioni si dice che i due siti facenti parte del territorio comunale di Gavorrano sono entrambi idonei. Prendiamo atto delle criticità fatte emergere e denunciate dai vari comitati, sulla inadeguatezza della Cava della Bartolina e sui pericoli relativi al corso del Bruna».
«Per le stesse ragioni ricordiamo agli stessi, che sul versante della Cava della Vallina, esiste una falda acquifera di proporzioni gigantesche, con acqua calda che risale, dove la viabilità non può sostenere il traffico pesante che si svilupperebbe in caso di stoccaggio dei gessi rossi, che oltretutto si svilupperebbe in una zona ad alto indice turistico di qualità».
«Il sito della Vallina è collocato nell’immediata vicinanza di tre centri abitati che sommano circa 5000 abitanti, e per ultimo , non per minore importanza, è collocato all’interno del Geoparco dell’ Unesco, a ridosso del Sito di Interesse Comunitario del Monte Dalma, ed attigua al Biotipo di interesse comunitario del Monte Calvo. Per tutte queste ragioni riconfermiamo il nostro No all’utilizzo della Cava della Vallina, con la certezza che su questa posizione per le stesse motivazioni si ritrovino i vari comitati del no alla Bartolina, con i quali se lo condividono possiamo intraprendere azioni e posizioni che invitino la Regione Toscana, gli enti interessati e Venator ad affrontare ulteriori studi dei siti già indicati nell’accordo del 2004, scartando da subito ed a priori lo stoccaggio a piè di fabbrica e nei Comuni di Scarlino e Follonica che a nostro avviso hanno già dato, al fine della salvaguardia dei posti di lavoro nell’area del Casone».
«Chiediamo che, chi di dovere smentisca, le dichiarazioni del pioniere dell’oncologia maremmana Dott. Algeri sostenute nel Consiglio Comunale di Grosseto, se questo non avverrà in tempi rapidi si aprirà uno scenario, totalmente nuovo che nessuno è in grado di dire dove potrà portare».