GROSSETO – “L’affidamento diretto delle piscine comunali, deliberato pochi giorni fa, è stata una scelta dettata a nostro avviso da due elementi: la necessità di riaprire le piscine per l’inizio della stagione e la mancanza di un progetto politico da parte della giunta”. Lo scrivono i consiglieri Marco Di Giacopo, Ciro Cirillo e Manuele Bartalucci.
“Pertanto – insistono i consiglieri – di fronte alle non poche incertezze sul futuro delle piscine comunali sollevate in questi mesi dalla cittadinanza, da quando il bando per la gestione è andato deserto, crediamo che sia nell’interesse di tutti porre queste domande in una sede pubblica e “immediata” come la stampa. Andrà a vantaggio di tutti: l’assessore avrà l’opportunità di spiegare in via diretta le ragioni dei disagi ai grossetani e i cittadini stessi avranno la possibilità di farsi un’idea sulla questione.
Perché il bando è stato fatto solo ad agosto? Il Comune era a conoscenza che già a febbraio 2016 scadesse il rapporto con il precedente gestore (poi prorogato fino a giugno), perché da febbraio si è aspettato a fare il bando fino ad agosto, per altro a ridosso dell’apertura? Perché non ha seguito un ulteriore bando? Perché dopo la gara andata deserta l’assessore non ne ha predisposto un’altra?”.
“L’assessore – chiedono ancora i consiglieri – è a conoscenza del mancato risparmio dovuto a questo affidamento diretto? Nella precedente gestione il canone mensile riusciva a coprire la metà delle utenze in carico al comune. Con il nuovo bando, il canone diveniva irrisorio ma le utenze andavano in carico al gestore (ammortizzabili anche grazie all’utilizzo di un pozzo di acqua potabile).
Adesso con questo affidamento diretto le utenze rimangono in carico al Comune, ma il canone che il gestore eroga è la metà del precedente. Quanto costerà di più ai grossetani andare in piscina? L’affidamento diretto non solo prevede l’aumento di 1 euro su corsi , nuoto libero ed affitto degli spazi d’acqua, ma il “gestore potrà aggiungere alle tariffe praticate una quota associativa”.