FIRENZE – Siamo di fronte a un complesso di azioni che non hanno precedenti nelle politiche sociali della Regione e del governo nazionale. Sei mesi fa avevamo chiesto di aprire un grande “cantiere sociale”, ipotizzando anche di anticipare misure sul reddito di inclusione. Il governo Renzi aveva avviato un percorso e il governo Gentiloni lo ha attuato rapidamente, e non possiamo che esserne soddisfatti. Nessuna euforia, ma non c’è dubbio che stiamo mettendo in campo un intervento organico, che tra risorse nazionali e regionali vedranno un impegno di quasi 400 milioni di euro in Toscana. Ricordiamo a coloro che oggi tentano di sminuire questi fatti che il dato di partenza era quello dell’azzeramento del Fondo Sociale nazionale, così come di quello per i non autosufficienti.
Nell’ultima seduta del Consiglio regionale, l’assessore al diritto alla salute e al welfare, Stefania Saccardi, ha illustrato le cose fatte e quelle in corso d’attuazione sul grande tema della lotta alla povertà e all’esclusione sociale. La strategia di fondo è chiara: una azione incisiva si fa riunificando gli interventi attivati sul territorio e coordinando fortemente tutti i settori regionali.
Quattro le linee di intervento, che rispondono all’esigenza di assicurare un’offerta integrata di servizi e prestazioni: politiche di inclusione socio-lavorativa delle persone svantaggiate; politiche di lavoro per il contrasto alla povertà; politiche abitative per il contrasto alla povertà; politiche scolastiche per il contrasto alla povertà. Ecco, in sintesi, gli interventi principali:
Inclusione socio lavorativa delle persone svantaggiate:
sono in fase di attuazione gli interventi di presa in carico multi professionali, nell’ambito del programma operativo regionale Fse 2014-2020, che coinvolge più di 2000 destinatari, in condizioni di disabilità o certificati per bisogni inerenti la salute mentale, non occupati e in carico ai servizi socio-assistenziali. Tra i percorsi individuati ricordiamo le misure attive di inserimento, con tirocinio di inclusione sociale, e l’indennità di partecipazione.
Politiche del lavoro:
la Giunta ha approvato il Piano integrato per l’occupazione, finalizzato a garantire un sostegno al reddito e l’assistenza intensiva alla ricollocazione, per favorire il reinserimento lavorativo dei disoccupati, con interventi rivolti a circa 5000 persone, e concentrati principalmente all’interno delle aree di crisi industriali.
Politiche abitative:
Nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp), il sostegno alle famiglie che si trovano in case in locazione a canoni di mercato e a quelle in situazione di sfratto per morosità incolpevole.
Istruzione:
La conoscenza può ampliare gli spazi di libertà individuale, l’istruzione può diventare un importante mezzo di emancipazione dalla povertà. Da qui le politiche scolastiche con gli interventi per sostenere il sistema regionale nidi; i progetti educativi zonali Infanzia ed Età scolare; il “pacchetto scuola”, destinato a studenti in condizioni economiche difficili finalizzato a sostenere le spese necessarie per la frequenza scolastica, quali libri, altro materiale didattico e servizi.
Come si procederà per il futuro, per attuare pienamente tutto ciò? Toccherà ad una cabina di regia, composta dai direttori delle diverse direzioni regionali che si occupano di tali questioni o da loro delegati, riferire alla Giunta in via periodica sullo stato di attuazione di tali misure, con particolare riferimento al coordinamento di alcune funzioni o attività. Capofila della cabina di regia è la direzione Diritti di cittadinanza e coesione sociale, attinente all’assessorato a Diritto alla salute e Welfare, ma sono coinvolte anche direzioni relative ad altri assessorati come Lavoro, Urbanistica e politiche abitative, Istruzione e formazione. Per la Regione Toscana, quindi, la povertà e l’esclusione sociale si combattono coordinando in modo organico tutti i progetti regionali.
“Nel mettere in fila e implementare i provvedimenti adottati – ha sottolineato l’assessore Saccardi – la Regione non vuole misure assistenzialiste, ma intende sostenere l’inclusione, combattere quindi la povertà accompagnando chi è in situazione di bisogno”.
Alla fine del dibattito (nel corso del quale sono intervenuti per il Pd il presidente della commissione sanità e politiche sociali, Stefano Scaramelli, la consigliera Valentina Vadi ed il capogruppo Leonardo Marras), l’aula ha approvato a maggioranza una risoluzione proposta dal gruppo Pd per condividere “i contenuti del documento unitario contenente le misure di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale intraprese e quelle che si intendono realizzare sul territorio regionale; in particolare, il carattere organico di tale proposta che coinvolge ed interessa una pluralità di assessorati e di direzioni regionali, quali quella relative a Diritti di cittadinanza e coesione sociale, Urbanistica e politiche abitative, Lavoro e Istruzione e formazione, che assieme costituiscono una cabina di regia sul tema del contrasto alla povertà e all’esclusione sociale”.
La risoluzione, inoltre, impegna la giunta regionale “a continuare il confronto proficuo con il Consiglio regionale in merito alle politiche di contrasto alla povertà, ed a riferire, con cadenza annuale, nelle Commissioni permanenti coinvolte sullo stato di attuazione delle misure previste dalla comunicazione” svolta dall’assessore Saccardi.