ROCCALBEGNA – Mille chili, una tonnellata di marijuana. Una intera piantagione è stata sequestrata dai carabinieri della compagnia di Pitigliano in un podere isolato, nel comune di Roccalbegna. Oltre 250 le piante sequestrate ad un insospettabile pensionato di 70 anni.
L’uomo, che è stato arrestato, diceva di essere un agricoltore, e nonostante i precedenti penali negli anni scorsi, ultimamente sembrava rigare dritto. Era andato ad abitare in un podere isolato tra Roccalbegna e Arcidosso, lontano dalle abitazioni, per darsi all’agricoltura. O almeno così sembrava.
I carabinidri avevano però notato che intorno a quel podere, nonostante i mesi di siccità, la vegetazione cresceva abbondante, fitta, quasi a voler coprire qualcosa di prezioso o forse di proibito. Dopo mirati servizi di osservazione i Carabinieri hanno voluto vedere cosa si celava dietro quel muro fatto di arbusti selvaggi. Così una numerosa squadra di militari della Tenenza di Arcidosso, supportata anche da militari della Stazione Carabinieri di Roccalbegna e da unità cinofile, ha fatto irruzione nel casale isolato e pattugliando ogni angolo impervio di bosco, sono giunti ad una radura.
L’anziano aveva organizzato una piantagione con i fiocchi, nulla mancava: il posto era soleggiato dalla mattina ed egli provvedeva a dare acqua alle piante mediante bidoni e tubi per irrigazione. I militari dell’Arma hanno sequestrato 260 grosse piante di Marijuana per un peso di oltre 1000 kg di sostanza stupefacente che avrebbe fruttato sul mercato illegale oltre 200 mila euro.
Il pregiudicato inoltre nascondeva in casa altra sostanza stupefacente essiccata, già pronta per lo spaccio. Per lui sono scattate le manette e l’Autorità Giudiziaria di Grosseto ha disposto che venisse portato immediatamente in carcere.
Per trasportare la droga è stato necessario l’utilizzo di un grosso furgone, che è stato scortato dalle auto dei militari fino ad un luogo sicuro.
La sostanza stupefacente sequestrata sarà oggetto di analisi per comprenderne la qualità e di conseguenza stimare gli effetti nocivi e allucinogeni che avrebbe causato una volta sul mercato.
I Carabinieri con questa grossa operazione ritengono di aver inflitto un duro colpo all’attività di spaccio della zona Amiatina, neutralizzando un grosso produttore di droga.