FIRENZE – Discriminazione di genere: in toscana la provincia più virtuosa è Prato seguita da Firenze e Grosseto. Il dato emerge dalla giornata internazionale contro l’omofobia dell’Osservatorio permanente per la lotta contro le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, organismo creato dalla Regione nel 2009. In 203 comuni toscani, si legge nel documento, non sono mai state organizzate iniziative in materia di tutela di diritti lgbti, né di tipo culturale, né formative o tanto meno a livello normativo.
La rilevazione dell’Osservatorio si riferisce al 93% dei Comuni toscani (267 su 287): tra questi, tre comuni su quattro (in totale 197) hanno dichiarato di avere un assessorato o consigliere con delega alle pari opportunità, una commissione comunale o una commissione di comprensorio. Di questi però soltanto la metà (99) ha istituito un organismo con specifica attribuzione di competenze in materia di tutela dei diritti delle persone lgbti. La percentuale di Comuni con organismi che si occupano di diritti lgbti aumenta con l’ aumentare della dimensione del Comune stesso: si va dal 45% di quelli con meno di 5mila abitanti, al 58% di quelli tra 5mila e 20mila fino al 79% di quelli con più di 20mila. Nel dettaglio, risulta poi che nel 41% dei Comuni della provincia di Massa Carrara non esistono organismi dedicati alla difesa dei diritti lgbti. Al 40% è il dato raccolto in provincia di Livorno, mentre al 31% sono quelle di Pisa e Lucca. La più ‘virtuosa’ è Prato (0%), seguita da Firenze (6%) e Grosseto (13%).