GROSSETO – “Lasciamoci scomodare dalla testimonianza di san Lorenzo. Ognuno può fare già molto, diventando sempre più sensibile alle necessità degli altri e facendo bene il proprio dovere nella società”. Questa la consegna che il vescovo di Pistoia, Mons. Fausto Tardelli, ospite d’onore alle celebrazioni laurenziane 2017, ha affidato alla Chiesa e alla città di Grosseto, in festa per il suo patrono.
Questa mattina mons. Tardelli ha presieduto il Pontificale solenne in Cattedrale, concelebrato dal vescovo Rodolfo Cetoloni, da mons. Franco Cencioni, proposto del Capitolo; dai canonici del Duomo e da numerosi sacerdoti. Cattedrale gremita, numerose le autorità civili e militari presenti, ad iniziare dal sindaco del capoluogo, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, cui è spettato l’onore di rivolgere a mons. Tardelli il saluto delle istituzioni sul sagrato del Duomo e di offrire ed accendere il cero che per l’intero anno arderà dinanzi alla statua del patrono della Città e della Diocesi.
Nella sua omelia il vescovo Tardelli, che è anche segretario dei Vescovi toscani e Gran Priore della Luogotenenza dell’Italia Centrale appenninica dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, ha posto l’accento sul martirio del giovane diacono Lorenzo, rilevando che quella della testimonianza fino all’effusione del sangue è, per i cristiani, “una storia antica ma tremendamente attuale, perché anche oggi si è uccisi per Cristo”, come anche le notizie di questi giorni provenienti dalla Nigeria ci ricordano.
“Allora come oggi – ha sottolineato il presule, in un altro passaggio della sua omelia – i cristiani sono perseguitati perché il cristiano autentico invita ad un modo diverso di vivere, è necessariamente alternativo ai criteri di vita che vanno per la maggiore”. Per questo ha voluto rivolgere un pensiero “a chi oggi paga un duro prezzo per il fatto di essere semplicemente cristiano, seguace di un Dio che si è definito amore. Sono tantissimi, questi fratelli perseguitati per la fede: non dimentichiamoli, sono i nostri fratelli migliori!”
Anche il vescovo Rodolfo, che oggi ricordava anche i suoi quattro anni dal suo insediamento a Grosseto, al termine della Messa ha voluto esprimere la sua gratitudine a tutti, sottolineando il valore della fede come “motore di ogni scelta di bene”.
Emozionante l’animazione liturgica, affidata a tre corali: Puccini, Gaudete e coro del Duomo, che alla fine della celebrazione eucaristica hanno intonato magistralmente l’Alleluja di Handel, accompagnati da archi, fiati e organo.