GROSSETO – «Io e il mio partito non accettiamo accuse di razzismo tanto meno di xenofobia sul tema dei migranti o meglio immigrazione clandestina». Fabrizio Rossi portavoce provinciale di Fratelli d’Italia prosegue «Fratelli d’Italia AN fa parte di una maggioranza coesa a Grosseto e con coerenza si è pronunciata sul tema più volte».
«Abbiamo idee molto chiare sul tema dell’immigrazione clandestina. Siamo contrari ad ogni forma di collusione con il fenomeno che arricchisce i trafficanti e fa ingrassare le cooperative e i privati che li ospitano – prosegue Rossi -. Un fenomeno, quello della migrazione, che da emergenziale, è diventato strutturale con gravi ripercussioni economiche e sociali in tutto il paese. Limatola è un rispettabile sindaco di un comune della provincia, ma è un sindaco in una nazione molto più grande del piccolo orticello di casa sua. Allo stesso modo possiamo rispondere a Lorenzo Mascagni capogruppo del PD. Artifici o tecnicismi non ci interessano sul tema. Sprar o Cas sono il frutto avvelenato di un fallimento politico, quello del loro partito al governo da 5 anni. Si gioca con le parole, ma ormai è chiaro a tutti che si tratta di immigrazione clandestina».
«Un dato inarrestabile e con troppa faciloneria si attacca l’avversario politico, spesso tacciandolo di xenofobia o razzismo. Questo sistema che il partito di Limatola e Mascagni, il PD, ha introdotto in Italia sta andando a rotoli, tanto da indurre lo stesso ministro dell’interno, sempre del PD, a fare inversioni di rotta, dopo anni che lo andiamo chiedendo. Il sistema di accoglienza per i rifugiati e i richiedenti asilo è un progetto che non ci convince, per più di una ragione. La sinistra di governo ha abolito di fatto la legge Fini-Bossi sui flussi migratori, in un contesto ormai del tutto fuori controllo, ma con una legge che pur è ancora in vigore e dovrebbe essere applicata. Sprar o Cas poco importa, il finto dato umanitario riguarda profughi, non immigrati clandestini che la stessa Spagna respinge (paese più esposto a Gibilterra)».
«La politica sul tema è profondamente sbagliata e nasconde un business orribile, volto a sfruttare economicamente il mercimonio degli esseri umani che, sotto l’egida della criminalità organizzata, sono imbarcati in Libia e spartiti, con una regia ormai a tutti nota, sul territorio nazionale, causando enormi disagi ai comuni e ai prefetti, arricchendo taluni a scapito di tutto il territorio. Cosa faranno coloro che arrivano? Quale integrazione potrà mai esserci? Quanto potrà durare questo fenomeno? Quali sono i costi di questa politica assurda? Cosa fanno ogni giorno? Al contrario occorre una inversione di rotta, e non mi riferisco solo a quella delle navi che trasportano gli immigrati, tanti, troppi, in Italia. Occorre un cambio di regia al governo nazionale, seppur quello dell’immigrazione non sia un problema soltanto gestibile a livello nazionale. Ma intanto occorre iniziare da casa nostra, per riappropriarci di una sovranità perduta da troppo tempo. Non ha aderito l’Europa a questa politica tutta italiana di accoglienza, figurarsi se possiamo accettare lezioni sul tema dal PD di Limatola e Mascagni». Conclude Mascagni.