CAPALBIO – «Misure agevolative che, seppur nel piccolo, possano in qualche modo essere di supporto all’imprenditoria locale del settore agricolo». Sono quelle che intende applicare il Comune di Capalbio «malgrado l’imposizione tributaria statale, che obbliga le Amministrazioni tutte a pesanti imposizioni fiscali».
«Saranno pertanto presi provvedimenti per alleggerire la pressione della tassa dei rifiuti su determinati locali funzionali all’attività agricola e nello specifico – afferma il sindaco Luigi Bellumori -, come anche dalle associazioni richiesto, verrà creata una nuova categoria tra le utenze non domestiche nella quale verranno inserite, per la relativa tassazione, le attività di agriturismo (differenziando l’agriturismo con ristorazione dall’agriturismo senza ristorazione)».
«Ulteriore beneficio verrà agli utenti dalla creazione di una riduzione Tari applicabile ai locali agricoli con contestuale produzione di rifiuti urbani o assimilati e di rifiuti speciali non assimilabili ove non sia possibile individuare in maniera netta la superficie esclusa dal tributo – prosegue il primo cittadino di Capalbio -. Tale provvedimento, che riteniamo doveroso andrà ad interessare gli utilizzatori di locali che per tipologia di rifiuto prodotto hanno già anche di per sé l’onere di provvedere allo smaltimento privato e/o le superfici effettivamente utilizzate.
«Nel corso degli anni la facoltà di intervenire da parte dei Comuni su determinate problematiche si è fatta sempre più effimera, mentre d’altro canto risulta sempre più gravosa per il cittadino l’imposizione tributaria, per questo motivo si ringraziano le persone e le associazioni di categoria tutte, che sono di supporto e “pungolo” per l’Amministrazione affinché possano emergere tematiche e questioni che proveremo con l’impegno a risolvere già nelle prossime settimane».
Il sindaco ricorda poi che, dal rendiconto, il Comune di Capalbio non ha ancora incassato dalla contribuenza: – TARI 2014 per euro 284.506; – TARI 2015 per euro 318.779; – TARI 2016 per euro 488.658. In relazione agli avvisi TARES 2013/2014/2015 restano da riscuotere dalla contribuenza ancora euro 379.803. «Un complessivo di euro 1.472.000 per TARI – afferma Bellumori -: risorse che mancano al bilancio comunale e la cui assenza non permettono di effettuare investimenti manutentivi, riparazioni e riqualificazioni del patrimonio comunale, stradale ed ambientale. Alle somme di cui sopra devono aggiungersi i contribuenti che non hanno versato Imu, Ici e Tasi per i periodi in cui l’imposta era dovuta circa 1 milione di euro che salgono a 2 milioni se si assomma l’Imu agricola (2014-2015) ancora non riscossa e quanto in carico ad Equitalia per oltre 1,5 milioni di euro. Se tutti i contribuenti pagassero, l’intera comunità pagherebbe meno e ci sarebbero più servizi ai cittadini, manutenzioni ai giardini pubblici, ai manti stradali, nelle frazioni, alle banchine stradali».