GROSSETO – Dopo le recenti aggressioni agli autisti di Tiemme con i casi di Siena e Follonica, Forza Italia propone di dotare gli autisti di strumenti di auto difesa. Una proposta a cui sta lavorando anche il consigliere regionale Stefano Mugnai.
«C’è una categoria che oggi più che mai ha bisogno di essere tutelata – scrive Marco Biagioni, consigliere provinciale di Forza Italia con delega ai trasporti – . Lo dimostrano gli ultimi episodi di cronaca che sia a Siena e sia a Follonica, come successo anche in passato in altre o nelle stesse località, hanno sconvolto la comunità per la loro gravità: i conducenti dei mezzi pubblici si trovano a contrastare un fenomeno più che mai preoccupante, quello dell’aggressività verbale e della violenza vera e propria usata dagli stranieri (negli ultimi casi si tratta di richiedenti asilo), ai quali evidentemente è concesso tutto, ma proprio tutto».
«Basta chiedere un biglietto e svolgere in maniera corretta il proprio lavoro per essere presi a calci o a pugni sotto gli occhi dei passeggeri, anch’essi inermi davanti a tanta arroganza. Per non parlare poi di quando viene chiesto a qualche passeggero di scendere per questioni di atteggiamenti molesti o inaccettabili».
«Come Forza Italia ci stiamo muovendo per presentare una mozione a livello regionale, che permetta di dotare questa categoria di lavoratori di strumenti idonei alla legittima difesa: a questo documento sta già lavorando anche il nostro capogruppo in Consiglio regionale, Stefano Mugnai, in modo da portare presto alle attenzioni della Regione questa possibilità, che renderebbe molti dipendenti delle compagnie di trasporto più sicuri nello svolgimento del proprio lavoro. Anche perché episodi come quelli di Siena e di Follonica sono purtroppo all’odine del giorno».
«Invitiamo anche i sindaci a fare in modo che questo avvenga, schierandosi dalla parte di chi opera nel settore del trasporto e concordando assieme in che modo agire e muoversi. A questo proposito sarebbe interessante convocare un tavolo sull’argomento, che riunisca le autorità regionali, provinciali e locali, oltre ai rappresentanti della Prefettura e della Questura. L’allarme è diventata emergenza».