ROMA – L’emergenza incendi che sta interessando da circa un mese la provincia di Grosseto riguarda anche tanti altri territori italiani tanto che il 2017 sarà ricordato come l’anno con i maggior numero di incendi, almeno in questi primi sette mese. E mentre in Maremma è caccia al piromane con le indagini dei carabinieri che vanno avanti seguendo diverse piste, il Governo Gentiloni ha deciso di inasprire le pene proprio per chi appicca volontariamente gli incendi.
Proprio ieri è stato presentato un emendamento al decreto per il Mezzogiorno in cui si inaspriscono le pene per i responsabili degli incendi. A confermarlo la relatrice al provvedimento Simona Vicari.
“Dal primo gennaio 2017 a oggi abbiamo dovuto affrontare 955 richieste” di intervento della flotta nazionale per lo spegnimento di incendi. “Un record assoluto degli ultimi 10 anni”. Così il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, durante un’audizione in Commissione Territorio e Ambiente al Senato. Nella settimana dal 10 al 17 luglio, ha aggiunto Curcio, “abbiamo ricevuto 325 richieste di intervento”. “Fino al 9 luglio le richieste erano state 630”.
“La legge quadro 353 sugli incendi boschivi del 2000 era innovativa. Prevedeva che ci fosse un finanziamento da parte dello Stato per l’attività di prevenzione. Quel finanziamento si è negli anni assottigliato fino a essere nullo. Credo che un segnale, se possibile, sarebbe positivo: la prevenzione è collegata alle risorse, alla pulizia del sottobosco e di altre aree, all’organizzazione di attività di vigilanza”: è l’appello che il Capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha lanciato durante l’audizione in Commissione Territorio e Ambiente al Senato.