GROSSETO – «Quella sedia a rotelle è l’unico mezzo che ho per muovermi». Barbara Raffaelli ha inviato una mail al direttore generale della Asl 9 Enrico Desideri ma «a tutt’oggi non ho ricevuto nessuna risposta e tantomeno si è risolto il grave problema che ho».
Barbara Raffaelli, 47 anni vive in carrozzina da tutta la vita, «ma nonostante ciò ho la mia vita lavorativa e sociale. Purtroppo però da oltre un mese ho la mia sedia a rotelle elettronica ferma a causa di un guasto ad un motore. Ho seguito la procedura che ormai conosco bene ed ho richiesto all’ufficio assistenza protesica intervento per la riparazione. Mi hanno fatto portare la sedia per essere visionata senza la mia presenza su di essa, obbligandomi ad assentarmi dal lavoro e cercare chi mi portasse la sedia nel luogo indicato».
«Hanno appurato ciò che avevo detto e che era visibile senza smontare niente, la sedia mi è stata restituita dopo un’ora dicendomi che avrebbero ordinato il motore nuovo. Ad oggi io ancora non ho avuto la sostituzione del motore e nessuno si è preoccupato di darmi informazioni. Mi domando allora se questo è il giusto servizio e la giusta assistenza ad una persona disabile che ha in quella sedia a rotelle l’unico mezzo per muoversi. Provate a pensare di non avere più le vostre gambe e capirete cosa significa».
«Da un mese sono bloccata – prosegue Barbara Raffaelli -, non riesco a fare ciò che faccio abitualmente, perché l’azienda che si occupa della riparazione non è in grado di farlo in breve tempo o non gli interessa farlo in breve tempo. E la soluzione non è richiedere una sedia a sostituzione, perché la mia sedia è adeguata a me, al mio corpo, alle mie esigenze e non è possibile sostituirla. Volevo che chi è sulla cima della piramide di un’azienda come la Asl 9 sapesse cosa accade agli utenti e alle persone come me che ogni giorno si trovano ad affrontare mille difficoltà, persone non sostenute nemmeno in quello che dovrebbe essere un diritto».