GROSSETO – “Il funzionamento del servizio della mensa scolastico è ampiamente spiegato nel regolamento approvato lo scorso aprile dal Consiglio comunale e non si comprende come possano esserci ancora margini di fraintendimento”. L’assessore alle Politiche educative, Chiara Veltroni, risponde così ai 5 Stelle.
“Le famiglie degli alunni che hanno il rientro pomeridiano possono decidere di far pranzare i propri ragazzi a casa per poi riportarli a scuola oppure possono decidere di usufruire del servizio delle mensa scolastica, nel rispetto delle regole previste – prosegue Velroni -. Questo è ciò che viene spiegato dagli uffici a chi chiede informazioni sull’argomento. Nulla di più. Del resto nel Regolamento che i consiglieri del Movimento 5 Stelle dovrebbero conoscere bene è spiegato in modo facilmente comprensibile a tutti, che ‘nei refettori non è ammesso consumare cibi diversi da quelli forniti dall’amministrazione comunale previsti dalle tabelle dietetiche, salvo motivazioni etico/religiose o dietro presentazione di certificato medico che attesti esigenze alimetari differenziate. Per tali esigenze il Comune predispone diete e menù adeguati'”.
“Laddove si pensasse a soluzioni diverse, nel rispetto dell’autonomia scolastica, queste saranno valutate attentamente, avendo ben presente che tutto questo implicherebbe una importante disponibilità di spazi e di personale in più oltre a quello già impiegato, nel rispetto dei dettami della normativa nazionale – precisa Veltroni -. Ricordo che per garantire a tutti la possibilità di usufruire della mensa scolastica sono state previste varie fasce di pagamento che vengono incontro anche alle famiglie con situazioni economiche disagiate fino all’esenzione totale. Mentre se vogliamo entrare nel merito del valore del pasto come momento di socializzazione e di crescita dei ragazzi credo che prevedere spazi divisi (perché questo accadrebbe secondo le norme) tra bambini che utilizzano la mensa e quelli che dovessero portare il pasto da casa sia un modo alquanto singolare di intendere il concetto di condivisione e uguaglianza in un luogo, quale la scuola, che invece dovrebbe garantire a tutti parità di trattamento e non distinzioni tra gli alunni”.