GROSSETO – Sos in città e nelle campagne per il weekend bollente che segue un mese di giugno che si è classificato come il secondo più caldo mai registrato in Italia dal 1800 in cui sono anche cadute il 53% di precipitazioni in meno, creando un mix esplosivo per la siccità e gli incendi che si moltiplicano lungo molte zone della Maremma. Questo emerge da una analisi della Coldiretti sulla base delle rilevazioni Isac Cnr che evidenziano una temperatura nel mese di giugno 2017 superiore di ben 3,22 gradi la media di riferimento.
“Una anomalia che – sottolinea la Coldiretti – è la peggiore da 217 anni se si fa eccezione del 2003, anno storico per il caldo e la siccità. In città – spiega il direttore di Coldiretti Grosseto, Andrea
Renna – cresce l’allarme per i colpi di calore soprattutto per le persone più a rischio come gli anziani ed i bambini che per difendersi devono evitare di uscire di casa nelle ore più calde, fare bagni e docce con acqua tiepida frequenti o bagnarsi viso e braccia con acqua fresca, limitare l’attività fisica, bere frequentemente acqua e consumare frutta e verdura.
Nelle campagne si aggrava invece il conto dei danni provocati dagli incendi e dalla siccità con gli agricoltori lungo praticamente quasi tutta la Maremma che con il grande caldo – continua Renna – devono ricorrere dovepossibile all’irrigazione di soccorso per salvare le coltivazioni, dagli ortaggi alla frutta, dai cereali al pomodoro, ma anche i vigneti e il fieno in modo particolare per l’alimentazione degli animali per la produzione di latte per formaggi tipici. Il conto dei danni cresce ogni giorno di più nelle campagne interessate per oltre i due terzi da una situazione di grave crisi idrica. L’assenza di piogge sta condizionando tutti i settori agricoli, con perdite nella produzione di oltre il 50%, con punte del 70% nel caso del mais e quelle di foraggi, ortaggi, pomodoro e frutta sono diminuite fino al 60%. Gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione
a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti.
Ma – continua Coldiretti – non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare. Di fronte alla tropicalizzazione del clima – sostiene Coldiretti – se vogliamo continuare a mantenere l’agricoltura di qualità, dobbiamo organizzarci per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi con interventi strutturali che non possono essere più rimandati. Occorrono – conclude Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio
delle acque con le opere infrastrutturali, creando bacini aziendali e utilizzando le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere l’acqua piovana, alla Regione abbiamo chiesto misure straordinarie così come continua ad essere straordinario ciò che sta accadendo”.