GROSSETO – È stato presentato questa mattina a Grosseto il nuovo servizio Trova Bandante.
Il servizio – Individuare una persona fidata che si prenda cura di un proprio caro malato, disabile, infermo o semplicemente anziano. Un’impresa che spesso risulta difficile, se non impossibile. Adesso però arriva il sostegno di Trova Badante, un progetto voluto da Confartigianato Imprese Grosseto e a cura di Officina Famiglia onlus. I due soggetti, d’intesa, daranno la possibilità alle famiglie che vivono nel capoluogo maremmano di contare su una rete di professionisti in grado di occuparsi di tutto il percorso di inserimento di un (o di una) assistente all’interno del nucleo familiare, partendo dall’individuazione di una figura idonea fino ad occuparsi della gestione degli adempimenti a livello contrattuale previsti dalla legge. In pratica la famiglia non sarà messa solo in contatto con la badante, ma avrà un supporto continuativo. «La nostra associazione da tempo si sta impegnando in nuovi progetti di welfare aziendale – dicono Mauro Ciani e Giovanni Lamioni, segretario generale e presidente di Confartigianato Imprese Grosseto – e a questo proposito abbiamo stipulato una convenzione con l’associazione Officina Famiglia onlus in materia di assistenza domiciliare e familiare: gli operatori hanno già selezionato decine di donne e uomini che si sono resi disponibili e saranno formati».
Le famiglie che necessitano di assistenza potranno rivolgersi alla struttura di Confartigianato o contattare l’associazione Officina Famiglia onlus per selezionare e individuare la badante e ottenere il monitoraggio della situazione per un mese, grazie a un esperto, con la possibilità di un’eventuale sostituzione in caso di problemi. Questa prima fase sarà a cura di Officina Famiglia onlus, mentre a seguire subentrerà l’associazione: grazie all’agenzia formativa Formimpresa di Confartigianato, le badanti – prima e durante il rapporto di lavoro – saranno formate in materia di assistenza alla persona, nutrizione, rapporti con l’assistito e la famiglia dell’assistito e lingua italiana. Una garanzia di serietà. Ma i vantaggi offerti da Trova Badante non finiscono qui: Confartigianato offrirà assistenza contrattualistica (assunzione, cedolini paga, comunicazioni varie, licenziamento) attraverso l’Ufficio consulenza del lavoro e paghe, assistenza fiscale e previdenziale grazie a Caf e Patronato, assistenza legale e assistenza psicologica in convenzione con professionisti, servizi pre e post mortem in convenzione con aziende associate. E Confartigianato, tramite una convenzione con un istituto bancario, ha pensato anche ad assistere la famiglia in caso di necessità per l’accesso al credito. «Il servizio – aggiungono Ciani e Lamioni – sarà proposto in questa prima fase per Grosseto, mentre per la fase di assistenza contrattualistica siamo in grado di garantire il servizio su tutto il territorio provinciale». Al momento sono già arrivate a destinazione 9 richieste per ottenere badanti, 4 contratti sono stati attivati e altri 3 sono in via di attivazione.
Numeri e curiosità – «Per il progetto Trova Badante – dicono da Officina famiglia onlus – abbiamo contattato 221 persone, di cui 190 appartenenti alla lista del Centro per l’impiego e 31 fuori lista. Di tali telefonate 149 non sono andate a buon fine e siamo riusciti a fissare 51 appuntamenti. Sono state selezionate 34 badanti da inserire nel nostro archivio, da formare e collocare nelle famiglie. Le nazionalità? In tutto 7 donne e 1 uomo (non selezionato) italiani. E poi: 1 albanese, 2 bulgare, 2 dominicane, 1 ecuadoregna, 3 indiane, 4 marocchine, 5 donne e un uomo moldavi, 3 polacche, 15 rumene, 1 tunisina, 5 ucraine. «La più giovane – continuano da Officina Famiglia onlus – ha 24 anni e la più anziana 70 anni. La maggior parte è compresa nella fascia dai 35 ai 50 anni». Molte delle donne selezionate si sono diplomate e laureate nel loro Paese.
I colloqui sono stati seguiti dalle responsabili di Officina Famiglia, la presidente Nunzia Capasso e la vicepresidente Barbara Orienti, oltre che dall’infermiere responsabile del progetto badanti, Francesco Scarpini. Ecco qualche particolare emerso dalle selezioni. «Tra le selezionate – dicono – ci sono tre sorelle marocchine, che si sono rese disponibili anche a darsi il cambio nel lavoro. Tante badanti hanno dimostrato tenerezza e tristezza nel ricordo della persona defunta che hanno assistito in passato, un bel rapporto confermato anche dalle famiglie cui abbiamo chiesto le referenze. Ci ha colpito la storia di una donna indiana che con la sua famiglia si era trasferita a casa della signora: i figli della badante indiana erano in pratica diventati i nipoti dell’anziana. Infine, ai colloqui si sono presentati due uomini: un italiano, che non è stato scelto, e un moldavo, che ha fatto per otto anni il badante ed è formato come addetto all’assistenza di base». E’ emersa anche l’insoddisfazione di tante badanti nei confronti delle famiglie che spesso sfruttano queste figure, le sottopagano e non regolarizzano la loro posizione.