Una nuova storia: democratici incapaci di ammodernarsi e inadeguati alle richieste della società; giovani molto deludenti
Gavorrano – Le critiche che provengono dai banche dell’opposizione colpiscono il Partito Democratico. Il gruppo di minoranza “Una nuova storia”, dopo aver chiesto le elezioni anticipate e dichiarato di poter votare una eventuale mozione di sfiducia,questa volta, dopo le ultime prese di posizione del Pd, bacchetta il partito che ha aperto il fronte contro il sindaco Massimo Borghi. «La prima “sfiducia” – scrivono dalla minoranza – la votiamo noi verso questo PD, incapace di ammodernarsi, inadeguato alle richieste provenienti dalla società».
La critica più forte e più dura viene rivolta dai tre consiglieri, Fabrizio Fabiano, Piero Simonetti e Paola Vincenti, all’atteggiamento dei democratici nei confronti delle istituzioni e alla decisione di non partecipare alla seduta del consiglio comunale del 21 agosto da parte dei consiglieri area Pd. «Aver disertato la seduta del consiglio comunale – scrivono i consiglieri di minoranza – ben coscienti che sarebbe mancato il numero legale, è la conferma della concezione “padronale” che il PD ha sempre avuto a Gavorrano. Ossia, la detenzione del potere amministrativo è sempre stata una necessità dei DS e PD, per poter spadroneggiare indisturbati sul territorio, controllarne la vita pubblica e privata, determinare chi doveva crescere e chi no, fingendo di occuparsi dei problemi dei cittadini, ma dedicando l’interesse maggiore ai propri interessi di bottega e di casta politica locale».
E se da una parte il tentativo di esprimere solidarietà all’ex vicesindaco Gabrielli viene considerato lodevole dall’opposizione, meno tenero è il giudizio di “Una nuova storia” nei confronti dei giovani Pd: bocciati in toto, (i giovani, ndr) «si sono frettolosamente accodati ai vecchi padroni del vapore, con l’unico obbiettivo di risultare inquadrati, allineati ed ubbidienti».