GROSSETO – Prosegue la polemica sui parchi inclusivi. Stavolta a intervenire è di nuovo Elisabetta Ripani, capogruppo Forza Italia Comune di Grosseto.
“A sentire le parole del consigliere Di Giacopo – scrive Ripani – un senso di sbigottimento ha colpito anche la sottoscritta. Fortunatamente per me sono nata a marzo, per cui lo “spaesamento più totale” non ha intaccato la gioia del giorno del mio compleanno come nel caso del collega Di Giacopo. Evidentemente vivo nella regione più virtuosa d’Italia e neanche me ne sono accorta. Una regione così attenta alle esigenze dei cittadini toscani che, a questo punto, si lamentano ingiustamente con quella stessa “poca logica” con cui io mi sono lamentata della risposta ricevuta all’interrogazione di Forza Italia in Regione.
Vorrei far presente a Di Giacopo che proprio il gruppo consiliare del Partito Democratico ha presentato in Regione nel novembre 2016 una mozione relativa ai parchi giochi inclusivi, che reca il seguente dispositivo: “si impegna la Giunta Regionale a valutare la sostenibilità circa l’introduzione, nell’ambito della programmazione di settore, di specifiche misure di sostegno in favore dei comuni, finalizzate all’abbattimento delle limitazioni all’accessibilità ai vari ambienti, con particolare riferimento a quello fisico dei parchi giochi per bambini, anche mediante l’installazione di giochi inclusivi”.
Evidentemente anche i colleghi di partito regionali di Di Giacopo hanno peccato della stessa “mancanza di logica” della sottoscritta, non tenendo conto nel presentare la mozione della magnanimità della Regione Toscana elargita nei confronti delle categorie socialmente deboli e dello snocciolamento di numeri che il consigliere ha premurosamente elencato correndo in difesa della Regione. Insomma, calandomi nel pensiero Di Giacopiano, sono indotta a pensare che fu una mozione inutile anche la loro, tanto i comuni sono in grado di fare da sé, la Regione sborsa anche troppo, per di più sborsa più di tutte le altre”.
“Governo e Regione, stesso inconfondibile marchio Pd – scrive Ripani – mettono in pratica le medesime politiche acchiappa-voti, ora foraggiando economicamente apparati politicamente a loro riconducibili ( ed ecco il motivo della citazione dei 430 milioni di euro regionali per gli Istituti Storici per la Resistenza, ma gli esempi potrebbero essere innumerevoli), oppure distribuendo a pioggia 580 milioni di euro statali (in due anni) indistintamente a tutti neo-maggiorenni, la famosa paghetta del Governo Renzi per comprare cd di musica, libri e biglietti del cinema. Concordo con il collega che la cultura sia il principale mezzo per abbattere le discriminazioni, ma quando l’attenzione ricade su quelle generazioni che, guarda caso, conseguono la maggiore età e di conseguenza il diritto di voto, beh, il fine culturale si svuota del suo profondo significato e si intinge di quello puramente politico.
Tanto per rimanere sul Governo, nel frattempo, lo Stato taglia il Fondo non autosufficienze e quello per le politiche sociali, atto gravissimo e umiliante che colpisce le persone con disabilità e le fasce più deboli della popolazione, ma i neo-maggiorenni intanto vanno al cinema e si divertono, magari votano Pd e vissero tutti felici e contenti. Accostare i due settori, cultura e sociale, sarà anche “insensato” e “dannoso”, ma nel preciso momento economico che stiamo vivendo a parer mio pesano diversamente sul piatto della bilancia. Questione di punti di vista. Ancora carissimi auguri di buon compleanno Marco”.