GROSSETO – L’Unione di Comuni Colline Metallifere è entrata in ACT, l’Associazione Comuni Toscani, dopo che i tre Comuni che ne fanno parte hanno aderito uno dopo l’altro.
Il presidente di ACT , il sindaco di Piombino, Massimo Giuliani, ne è felice perché ciò dimostra che la formula dell’Unione tra Comuni può continuare ad andare avanti soddisfacendo le indicazioni contenute nella legge Delrio e le indicazioni regionali, senza toccare la formula sposata dall’ACT.
«L’ Unione di Comuni è un ente locale con precise finalità ed è perfettamente compatibile con ACT che è un accordo tra Comuni sancito dalla sottoscrizione di una Convenzione e ha come obiettivo di integrare tutte le Organizzazioni presenti in un territorio come fossero “funzioni” di una macro organizzazione che noi chiamiamo O.T. , cioè Organizzazione Territoriale» dice il prof. Renato Di Gregorio. Lui queste cose le insegna alla Sapienza, Università di Roma e all’Università di Foggia e il modello dell’O.T. è applicato ormai anche nel Lazio, in Puglia e ora anche in Sicilia. Molti giovani si vanno peraltro formando per applicare il modello con l’uso della metodologia della Formazione Intervento che serve a fare sviluppo locale “dal basso” attivando processi di progettazione partecipata aperti ai cittadini.
Gli Amministratori dei tre Comuni dell’Unione hanno convenuto di attivare un processo di progettazione partecipata chiedendo alla cittadinanza di aderire e la risposta non si è fatta attendere. Ora, 22 cittadini, con età compresa tra i 22 e i 78 anni, stanno lavorando con Di Gregorio per progettare come attivare un processo di sviluppo locale centrato, al momento, sulle potenzialità turistiche del territorio circoscritto dai tre Comuni. Le 22 persone si sono suddivise in quattro gruppi di progettazione e hanno avviato la loro analisi del territorio con l’obiettivo di coinvolgere progressivamente molti degli attori del territorio. I gruppi si chiamano con strani nomi: il gruppo del “target”, quello del “gusto”, quello “dell’accoglienza”, quello del “paesaggio”, ma fanno sul serio e hanno già cominciato a vedere come finanziare le idee che metteranno a fuoco. Hanno chiamato il referente del Gal Far Maremma e con lui si sono messi a verificare le linee di finanziamento pubblico che l’Ente ha deciso di attivare. ” Si chiama Cittadinanza Attiva” ci dice il professore.
“Vediamo se è più efficace che riunire solo giovani brillanti ma in cerca di lavoro! Questi imparano e vanno via, chi sceglie di impegnarsi per il suo territorio forse è più interessato ad attendere i risultati di un processo che comunque richiede i suoi tempi di sviluppo.