Le mosse dell’opposizione: quattro consiglieri di minoranza pronti a votare la sfiducia nel caso venga presentata una mozione contro il sindaco; “Gavorrano libera” invece sceglie l’astensione
Gavorrano – Se il centrosinistra sembra ancora lontano da una possibile riconciliazione, tentata dai vertici provinciali di Partito Democratico e Sinistra Ecologia e Libertà, all’intenro dell’opposizione, unita nel chiedere le elezini anticipate, sembra farsi strada la possibilità di votare la sfiducia in consiglio comunale e contribuire insieme al Pd a porre la parola fine a questo mandato amministrativo. Il percorso che porta alla sfiducia sembra ormai tracciato e anche l’incontro promosso a livello provinciale non sarebbe bastato a convincere le due parti al reciproco dietrofront.
La mozione di sfiducia che in questi giorni viene predisposta dai consiglieri comunali del Partito Democratico, potrebbe così incassare oltre al voto favorevole dei nove eletti del centrosinistra anche quello di chi siede sui banchi della minoranza.
La fascia tricolore di Massimo Borghi è a rischio; l’eventuale mozione di sfiducia partorita dai banchi della maggioranza incasserebbe anche i voti di parte dell’opposizione
Mauro Lorenzini, capogruppo di “Alternativa Democratica”, non ha dubbi. «La mia – spiega – è una posizione coerente con il comportamento che ho tenuto in questo ultimo anno e mezzo. Nel caso di sfiducia io voterei a favore. Non ho mai avuto contatti con il sindaco. Fin dal primo giorno avevo dichiarato che per l’attuale maggioranza sarebbe stata una convivenza difficile e che avrebbe prodotto danni. Non è mai una bella situazione quando un comune viene commissariato». Sulla questione dei videopoker, dalla quale ha avuto inizio tutta la crisi, Lorenzini aggiunge: «Io sarei intervento con incentivi piuttosto con divieti; le slot machine sono giochi legali, si doveva intervenire in un altro modo».
Anche la lista “Una nuova storia” sembra orientata a votare la sfiducia nei confronti del sindaco Massimo Borghi. «Noi siamo all’opposizione – ha spiegato Piero Simonetti, consigliere comunale di “Una nuova storia” – e nel caso in cui venisse portata in consiglio comunale una mozione di sfiducia la voteremo. Certo è che prima dovremo leggere il contenuto della mozione, ma l’orientamento è questo».
Dalla posizione delle altre due liste di minoranza si discosta leggermente Gabriele Barbi, capogruppo di “Gavorrano Democratica”. «In questo momento – scrive Barbi in una nota – non ci assumiamo la responsabilità di commissariare il nostro comune. Quindi che siano i congiurati del pd ad “uccidere” politicamente il “Cesare” Borghi. Nel caso di una mozione di sfiducia nominale il nostro voto sarà di astensione, poichè il contenuto sarà probabilmente il programma elettorale e la “questione Gabrielli”».
Il messaggio fila forte e chiaro. In caso di sfiducia a Gavorrano in consiglio comunale Massimo Borghi non troverà alcuna stampella di appoggio. Con questo scenario insomma si potrebbe verificare una schiacciante sconfitta per Borghi che riceverebbe 13 voti contro e una astensione su un totale di 17 consiglieri.
I tempi però stringono e non c’è spazio per poter tergiversare tanto che sabato prossimo a Gavorrano si torna in consiglio comunale. La seduta annullata sabato scorso è stata infatti “rinviata” soltanto di una settimana. All’ordine del giorno soltanto documenti tecnici, ma sembra impossibile che la bagarre politica di questi giorni sia lasciata fuori dal palazzo comunale. In tanti hanno già assicurato la loro presenza. Sarà una seduta affollata che potrebbe riservare sorprese e colpi di scena, Preveder cosa succederà può diventare un’impresa da affidare all’arte divinatoria.