GROSSETO – «In queste ore verrà raggiunto il limite massimo di migranti sul territorio toscano preventivato a suo tempo dal ministero degli Interni per tutta la stagione 2017. Siamo a oltre 13mila presenze e da qui a fine settembre il numero lieviterà ancora sforando una cifra che era comunque già stata rivista al rialzo». Parla così Mario Lolini, capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale.
«Come capogruppo della Lega Nord Grosseto non posso esimermi dall’evidenziare ancora una volta quella che è una situazione di palese disagio e inadeguatezza. Ovunque. Il territorio regionale non è infatti nelle condizioni di poter ospitare altri arrivi. E attenzione, non parlo solo di Firenze dove per il momento, così come precisato dall’assessore Funaro, la distribuzione di nuovi arrivi è stata fermata».
«Tutto il territorio regionale è saturo. Mentre si continua a parlare di centri di accoglienza di varie tipologie l’unico dato chiaro è che le stime legate alla presenza di migranti sono in continuo e costante aumento. Oggi, così come ricorda su Repubblica Firenze il presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sui migranti, Federico Gelli, abbiamo quasi il 40 per cento di sbarchi in più sulle coste italiane rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E molte di queste persone si stanno riversando sulla nostra regione, con un sistema amministrativo e gestionale in palese difficoltà. Ovvio, non tutti i migranti finiranno per delinquere. Ma siamo comunque preoccupati per il risvolto che una politica fatta di buonismo e nulla più può avere sul sistema sicurezza».
«Un modus operandi che purtroppo non fa altro che ingrossare le file dell’illegalità sia in ambito gestionale, con cooperative – lo documentano le più o meno recenti cronache dei giornali – che fanno affari d’oro sulla pelle dei migranti, che in ambito malavitoso, con episodi di criminalità sempre più diffusi. A questo si affianca la stanchezza della popolazione, ormai in buona parte addirittura rassegnata tanto da non denunciare più numerosi episodi di micro criminalità».