GROSSETO – Il dibattito è aperto, in maggioranza e nell’opposizione. La questione riguarda la gestione della stagione teatrale di Follonica e degli abbonamenti per la Leopolda. Ad intervenire sono Ettore Chirici, capogruppo di Gente di Follonica, e Sinistra Italiana.
«Dopo due stagioni – scrive Chirici, mi pare però giunto il momento di una riflessione più ampia sul Teatro e, più precisamente, sulla sua gestione. La scelta iniziale (gestione diretta del Comune con un Direttore artistico) presenta molte ombre e qualche luce».
«Di positivo c’è senza dubbio la capacità di Eugenio Allegri di costruire un rapporto interessante con le scuole ed i giovani in genere. Le ombre non riguardano il cartellone degli spettacoli in sé che, in quanto Consigliere Comunale, non mi permetto di discutere secondo il principio dell’autonomia, non della politica, ma della cultura (entro i limiti dell’educazione, degli stimoli intellettuali, del rapporto col pubblico). Anche se mi viene da notare un certo squilibrio tra eventi “complicati” e quelli “più accessibili e godibili” a vantaggio dei primi».
«Assenza di repliche, costi strutturali elevati, costi degli artisti frequentemente superiori a quanto avviene – per gli stessi spettacoli – in altre strutture similari per luogo e spazio, nessun tentativo (o poco convinti) di “sfruttare” la presenza di registi ed attori in rapporto alle esperienze locali e delle scuole, ingestibilità della Leopoldina. Mi pare giunto il momento di una riflessione ampia, profonda, pubblica e senza pregiudizi. Occorre evitare quanto accade col Parco Centrale: dopo il momento della novità, oggi è stancamente frequentato e poco a servizio della città. Il tema degli abbonamenti non è casuale avendo corrisposto, a mio avviso, ad un’idea un po’ elitaria dello spettacolo. Una verifica a tutto tondo su questi aspetti, coinvolgendovi anche il tessuto culturale del nostro territorio, è decisamente matura».
E anche Sinistra Italiana è intervenuta su questo tema. «Sulla questione della gestione del Teatro siamo stati i primi in sede pubblica – scrivono da Sì – , con il nostro comunicato del 10 Marzo, a portare all’attenzione dei cittadini che l’amministrazione spende circa 150.000 euro all’anno per mantenere un teatro fruito da poco più di 300 abbonati con diritto di prelazione della poltrona per l’anno successivo, un po’ come se il Comune di Follonica finanziasse con 450 euro all’anno ogni spettatore abbonato per farlo andare a teatro. Risulta chiaro che tale modalità di gestione non è più accettabile né economicamente né moralmente e quindi si rende necessario, già dalla prossima stagione, un profondo ripensamento sulla strategia di gestione della struttura nel suo insieme. Fin dalla sua inaugurazione siamo stati contrari alla visione elitaria di fruizione imposta dall’assessore Catalani, i fatti e i commenti politici degli ultimi giorni ci hanno dato ragione».
«La fabbrica degli operai del ferro è diventata il salotto di pochi “fortunati” ci dispiace che ciò sia avvenuto fino ad oggi a spese dei cittadini, occorre che l’ass.re avvii una discussione pubblica su cosa è stato e su come vogliamo porre rimedio».