FOLLONICA – “Dopo la sentenza nel 2015, il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di Scarlino Energia. Questa decisione individua nuovamente errori e imprecisioni a monte degli atti autorizzativi della Provincia e conferma nel merito quanto espresso due anni fa sul rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale per il termovalorizzatore e l’impianto di trattamento rifiuti liquidi”.
A scriverlo sono Ettore Chirici, capogruppo di Gente di Follonica, e Gesuè Ariganello, capogruppo del Pd.
“E’ una vittoria importante per il Comune di Follonica e tutto il movimento di lotta contro questo impianto, a cominciare dal Comitato per il no. E’ stata dunque più che giusta e legittima l’iniziativa giudiziaria, oltre che politica ed amministrativa, avviata cinque anni or sono con la quale si mettevano in evidenza le mancanze e le facilonerie dei vari studi a sostegno di questo impianto.
Una lotta a tutela della salute dei cittadini, per la situazione critica del nostre territorio e delle acque, una lotta non solo contro, ma anche per un diverso ciclo dei rifiuti”.
“Non sappiamo ancora – insiste Chirici – se con questo pronunciamento si possa dire che l’inceneritore del Casone è ormai un capitolo chiuso. Certamente, se mettiamo assieme lo sbriciolamento nel merito e nel metodo delle autorizzazioni ottenute, con lo stato economico e finanziario di Scarlino Energia qualunque appetito, interesse e voglia di riproporre questo impianto è totalmente e decisamente messo in forse. A maggior ragione, oggi, resta incomprensibile la scelta di Sei Toscana di entrare nella compagine societaria di Scarlino Energia (Sei che non ha ancora risposto alla richiesta del Comune di Follonica di accesso agli atti su questo argomento). Chiediamo nuovamente di fermare ogni nuovo procedimento di autorizzazione che, comunque, dovrà “scontare” il totale rifacimento di studi e ricerche, come di fatto indicato dal contenuto delle due sentenze del Consiglio di Stato”.
“A nostro avviso – chiude Chirici – è davvero il momento di ragionare attorno a ben altre prospettive sui temi ambientali (in primo luogo le bonifiche della piana, tutta e non solo nel Comune di Scarlino, perché l’inquinamento non ha confini amministrativi) e degli stessi rifiuti. Ci sarebbero tutte le condizioni per nuove e concrete prospettive occupazionali, in primo luogo per i lavoratori di Scarlino Energia, ma anche più ampie”.