GROSSETO – «Le speranze sono minime, la situazione è ormai compromessa». Con questa affermazione il sindaco di Magliano in Toscana, Diego Cinelli, fa capire che la situazione è ormai giunta al capolinea. Il 2 di maggio verrà votato il bilancio, ma dopo le affermazioni di Maurizio Gonnelli di ieri pare difficile che la maggioranza ci sia ancora.
«Il punto non è un sì o un no a Diego Cinelli ma che i cittadini si vedrebbero commissariare il comune per un anno, e un commissario prefettizio non ha stimoli politici, farà il minimo indispensabile – prosegue il sindaco -. E invece quest’anno si sarebbero visti i primi risultati del nostro lavoro. Chi durante il consiglio si alzerà per uscire ne pagherà le conseguenze politiche di fronte ai cittadini».
Poi Cinelli si rivolge direttamente a Gonnelli «non ci si comporta così. Se c’è incomprensione si cerca la quadra del problema e invece lui ci ha preso in giro con motivazioni anche futili: l’ultima quella dei migranti; che sarà argomento della campagna elettorale con il prefetto che incombe settimanalmente con il problema dell’accoglienza. Gonnelli dice che non è stato ascoltato, ma non è vero: il suo è un atteggiamento irresponsabile. Tra l’altro dice si ripresenterà con il centrosinistra: ha un bel coraggio a ripresentarsi agli elettori».
Cinelli poi risponde a Massimo Felicioni «Ha detto che ha costruito il personaggio politico Cinelli: quello che so è che quando ho conosciuto Felicioni era di Forza Italia, poi si è presentato come civico, poi l’ultima tornata ha preso quasi nulla. E ora e renziano: faccia pace col cervello e ci spieghi perché è andato a Firenze a prendere la tessera del Pd? A Grosseto non lo vogliono? La verità è che voleva venire a Magliano e dettare legge e pretendere di decidere con chi dovevo farmi le foto: Fabrizio Rossi non andava bene e il Pd sì? Io sono tra i fondatori di Fratelli d’Italia, ma non ho mai avuto tessere di partito». Poi ammette, parlando della propria maggioranza «Nell’ultima tornata elettorale c’è stato un travaso di voti dal Pd senza i quali non avremmo vinto».
«Evidentemente Magliano è diventato un obiettivo importante anche per la politica grossetana: c’è chi, come Giancarlo Tei, vuole tornare a fare il sindaco dopo 20 anni, ma ci sono anche aspirazioni da parte dell’ex vicesindaco e di Gabriele Fusini». E il vicesindaco Mirella Pastorelli aggiunge «Magliano vuole una politica nuova: gente come il Tei il Fusini mandiamoli al lavoro, la politica l’hanno fatta ora basta. Questa volta Magliano si è svegliata: basta con i giochi delle lobby politiche».
Poi Cinelli entra nel merito della propria amministrazione: «Quest’anno per la prima volta il bilancio ci permetteva di fare molti lavori pubblici: bitumatura ecc. Andando anche a recuperare un finanziamento fermo dal 2008 per la messa in sicurezza delle scuole».
Il sindaco torna a parlare dei migranti «Gonnelli dice che non era stato messo al corrente: a ottobre 2016 feci un percorso pubblico per chiedere ai cittadini se c’erano abitazioni da mettere a disposizione. In quell’occasione Antonella Vivarelli Colonna disse che non avrebbe mai accettato di accoglierli, perché era solo un business che portavano le malattie e non li voleva in casa. Poi ci telefonò una settimana prima di firmare il contratto per dire che aveva messo a disposizione la struttura. Farà dei lavori così da riuscire ad ospitare sino a 35 migranti. Abbiamo tentato di contattare Gonnelli durante l’ultimo consiglio comunale, ma deve farsi un cellulare nuovo visto che non risponde mai, siamo andati a cercarlo con due auto».
«Noi siamo sempre stati contrari ma se la scelta viene dai privati non si può fare nulla: a Capalbio la situazione era differente, perché lì c’era un bando che è stato annullato. E comunque a luglio, i migranti, arriveranno anche a Capalbio».
Poi Cinelli ripercorre le tappe politiche della propria amministrazione e dell’emorragia che ha subito la sua maggioranza in questi mesi «Ho tolto le deleghe al vicesindaco Stefanini, come gliele avevo date gliele ho tolte, perché non poteva più permettersi di fare certi giochini, aveva creato scompiglio e non aveva più la mia fiducia. Moroni era in un limbo tesserato non tesserato ecc. Ho un documento in cui dichiaravano fiducia al sindaco e dopo quattro giorni se ne è andato. Quando abbiamo rimpastato la Giunta il primo che abbiamo chiamato è stato il Gonnelli che non ha accettato di fare l’assessore perché ha detto che non ce la faceva».
Difficile dunque ricucire, o cercare una sponda nell’opposizione «Anche Condipodaro ha avuto senso di responsabilità abbiamo provato ad offrire di fare nostre alcune sue proposte elettorali ma ha detto che non si sentiva di sostenere la maggioranza». Quanto alla scelta di fare il consiglio a maggio e non prima Cinelli afferma «Il prefetto ci ha dato 20 giorni e noi ce li siamo presi tutti. I cittadini ci hanno consegnato oggi un documento di sostegno con 600 firme e anxcora ne stanno raccogliendo». Infine sulle affermazioni di alcune minacce che sarebbero giunte a Felicioni e Gonnelli precisa «Se ci sono stati episodi di questo genere mi dissocio. I cittadini sono delusi da questo modo di fare e stanno cercando di sensibilizzare sulla cosa. Quanto a Felicioni, se ha la coscienza pulita, venga a Magliano che lo accoglieranno a braccia aperte». (nella foto Erry Marretti, Camilla Mancineschi, Diego Cinelli e Mirella Pastorelli)