MASSA MARITTIMA – Non ci sono programmi di ridimensionamento della Pneumologia all’ospedale di Massa Marittima, tanto meno dell’attività complessiva del presidio, che rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la zona, all’interno della rete ospedaliera aziendale.
L’unico cambiamento, nel 2015, riguarda il passaggio da Unità operativa complessa a semplice dipartimentale, successivamente inquadrata nel Dipartimento di Medicina interna e specialistiche. Una variazione di natura organizzativa, che non influisce sulla programmazione e sull’autonomia dell’Unità operativa che mantiene anche un proprio budget. L’equipe è composta da un responsabile, il dottor Maurizio Di Tomassi, e da tre specialisti pneumologi. Per alcuni mesi sono stati due a seguito del trasferimento di un medico, ma il servizio ai cittadini è stato ugualmente garantito con lo stesso livello di prestazioni. Con l’ingresso in servizio di uno specialista a tempo indeterminato, l’equipe è ora al completo.
Come spiega il dottor Di Tomassi, “la Pneumologia di Massa Marittima effettua attività di ricovero, turni di guardia interdivisionali nell’Area medica, attività ambulatoriale cinque giorni alla settimana, con prestazioni di endoscopica toracica, immunoterapia per imenotteri, somministrazione di farmaci immunologici nei pazienti asmatici, refertazione delle problematiche collegate alla malattia respiratoria del sonno.
Per quanto riguarda i ricoveri – aggiunge – si tratta prevalentemente di malati con insufficienza respiratoria, sia da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) che multiorgano, con la necessità di ventilazione, invasiva e non, per scompenso respiratorio; di pazienti affetti tumore o da altre patologie, con versamento pleurico, che necessitano di drenaggi; di traumi toracici e polmoniti, riacutizzazione di BPCO, fibrosi polmonare. Inoltre, per i pazienti con maggiore impegno e scompenso respiratorio, sono disponibili 4 posti letto di monitoraggio maggiore”.
Nel 2015, i ricoveri sono stati 294, la maggior parte per insufficienza respiratoria che necessitavano di supporto ventilatorio. Nel 2016 i pazienti ricoverati sono scesi a 211, grazie ad una maggiore appropriatezza e ad una più mirata attività di selezione, in collaborazione con il Pronto soccorso.
Per quanto riguarda l’attività ambulatoriale, gli specialisti si occupano di tutte le problematiche bronco-polmonari: diagnosi e cura della BPCO, asma bronchiale, day-service del nodulo polmonare, diagnosi e stadiazione dei tumori dell’apparato respiratorio, diagnosi e trattamento della sindrome delle apnee ostruttive del sonno, diagnosi dell’ipertensione polmonare primitiva.
Nel 2015 e il nel 2016 le prestazioni ambulatoriali sono state circa 11 mila ogni anno, considerando che per alcuni mesi è mancato un medico e lo staff era composto da due specialisti anziché tre.