FIRENZE – La Corte di assise di appello di Firenze ha confermato la condanna all’ergastolo per Antonino Bilella imputato dell’omicidio volontario e dell’occultamento del cadavere di Francesca Benetti, la donna scomparsa il 4 novembre 2013 nel Grossetano di cui non è mai più stato ritrovato il corpo. La sentenza è stata letta oggi pomeriggio dal presidente Alessandro Nencini. Bilella era presente all’udienza ed ha ascoltato in silenzio la sentenza della conferma di condanna all’ergastolo.
La corte di assise di appello di Firenze, seconda sezione, ha condannato Bilella anche al pagamento delle spese processuali e del risarcimento alle parti civili. Le motivazioni fra 90 giorni. Il sostituto pg Giancarlo Ferrucci, oltre a chiedere la conferma dell’ergastolo, ha chiesto anche che Bilella rendesse una confessione per l’omicidio di Francesca Benetti e per la sparizione del cadavere della donna. Oggi, dopo l’arringa del difensore, avvocato Gian Domenico Caiazza di Roma, lo stesso Bilella ha fatto una lunga dichiarazione in aula in cui, oltre a puntualizzare vari punti, ha anche replicato al pg di “non aver niente da confessare”.
“Lei procuratore generale mi dice ‘Confessi!’ – ha anche detto in aula Bilella, ascoltato dai giudici e dalla giuria popolare e accompagnato da agenti penitenziari fuori dalla cella degli imputati -. Ma io non ho niente da confessare perché sono innocente”, “lei Pg è stato influenzato dai pubblici ministeri”. Nel pomeriggio alla lettura della sentenza è stato in silenzio. Il suo difensore, avvocato Caiazza, dopo la lettura ha commentato: “Leggeremo le motivazioni per capire come i giudici di Firenze hanno superato alcune obiezioni mosse alla ricostruzione dell’accusa contro il mio assistito, già evidenziate dai miei colleghi difensori di primo grado”. In particolare, ha sottolineato ancora, “la circostanza della telefonata tracciata da una cella telefonica, fatto che pone Bilella in un luogo del tutto diverso da dove lo colloca l’accusa per attribuirgli la responsabilità. La telefonata e la sua collocazione sono decisive per la definizione delle responsabilità del mio assistito”. La difesa si riserva di presentare ricorso in Cassazione appena lette le motivazioni.
“Ora che anche la corte di assise di appello ha confermato la condanna all’ergastolo, vorremmo che Antonino Bilella avesse un momento di resipiscenza e dica dov’è il corpo di nostra madre Francesca Benetti”. Così, facendosi tramite coi giornalisti, l’avvocato Alessandro Risaliti, parte civile, riporta un appello dei figli della donna scomparsa a P0tassa, nel comune di Gavorrano nel 2013 poco dopo la lettura della sentenza da parte della corte di assise di appello di Firenze. “I figli si sono commossi – aggiunge il legale – ascoltando la lettura della condanna. Ma il sapere che Bilella è l’assassino è solo minima consolazione per la morte e la scomparsa della madre di cui non è mai stato trovato il corpo”. Commentando la decisione di oggi, l’avvocato Risaliti “non sono stati portati elementi di novità tali da giustificare il ricorso in appello”, “la sentenza di primo grado era fatta bene”.