GROSSETO – Alla Fiera del Madonnino torna la mostra nazionale dei bovini di razza Chianina. Tre giorni, dal 23 al 25 aprile, per riassaporare la fiera così come era una volta. L’intento, infatti, è quello di riportare la Fiera del Madonnino alle origini, quando era chiara l’impronta agricola e zootecnica.
20 espositori, 140 animali: la fiera della Chianina è una vera e propria fiera nella fiera, con un programma dettagliato, concorsi e anche un’asta di manze e vitelli.
«Vogliamo far sì che il Madonnino ritorni al suo inizio, ossia con una forte impronta del settore agricolo, e dell’allevamento. Per quanto riguarda la Chianina ci continuiamo ad alternare con Bastia Umbra, un anno a testa – afferma il presidente di Grosseto Fiere Andrea Masini -. quella che faremo è la mostra nazionale di uno dei bovini da carne tra i più importante, oltre al più grande».
Ci sarà un’anteprima sabato e domenica in piazza a Grosseto, un modo per avvicinare la città e l’area fieristica «l’evento servirà a fare da traino – precisa Masini -. In piazza ci saranno trattori d’epoca ma anche moderni e un piccolo museo di attrezzature d’epoca, oltre, ovviamente, ai bovini di razza Chianina».
«Mi piace molto che l’impronta agricolo zootecnica venga incrementata – continua il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna -. À innegabile che si vada in questa direzione anche perché Grosseto è la capitale del settore agricolo e zootecnico della Regione Toscana. La carne Chianina ha poi aspetti di grande pregio e quindi serve a sottolineare l’importanza di mangiar bene. Tra l’altro sabato, in piazza, sarà possibile degustare proprio degli assaggi di questa carne».
«Per noi era scontato far parte di un progetto come questo, che riguarda tutta la città – afferma il presidente della Camera di commercio Riccardo Breda -. Gaetano Dalia ha portato questo evento qui dieci anni fa, poi c’è stata una pausa e lo abbiamo riportato a Grosseto, a cadenza biennale e lo vogliamo mantenere, visti i numeri importanti, da un punto di vista allevatoriale, di questa provincia. Il Madonnino è un evento che dura da 40 anni, e in un momento così difficile non è poi così scontato».
«La Maremma vocazione zootecnica straordinaria – ricorda Gaetano Dalia vicepresidente Arat – questo per gli allevatori è un momento di visibilità di competizione ma anche di confronto tra allevatori. L’anno che non ci sarà la Chianina avremo altre mostre, lo scorso anno ad esempio fu quella ovina».
«Le gare a cui gli animali parteciperanno porteranno a delle graduatorie in base alla genetica e alla morfologia dei capi dei vari allevamenti: il livello qualitativo della Toscana ad esempio è molto elevato – puntualizza Claudio Massaro direttore Arat che conclude – la domanda di carne Chianina in Toscana è superiore all’offerta. L’obiettivo è aumentarne la produzione ma facendo un lavoro a monte di selezione». All’interno della fiera ci sarà anche una fattoria didattica con animali di piccola taglia.