GROSSETO – “Potete inventare qualsiasi cosa volete, ma la verità e soltanto la verità è che domani il Grosseto non giocherà per questioni di sicurezza. Non mettiamo a rischio la sicurezza dei nostri giocatori. Qualcuno dice che non ci sono problemi di sicurezza. E i sei Daspo? Sono un’invenzione? Se ci scappa il morto andate voi in galera per me? Mi dispiace ma non succederà”.
Inizia così una lunga intervista nella chat stampa dell’Fc Grosseto in cui il presidente Max Pincione risponde a tutte le domande che gli vengono poste dai giornalisti.
Cosa succederà a fine campionato?
“Ancora non abbiamo deciso”.
Sta ancora cercando di vendere la società?
“Nessuno sano di mente potrebbe pensare di venire in un ambiente come questo. E lasciatemi ricordare tutte le promesse che ci sono state fatte quando siamo arrivati e guardate dove siamo adesso. La vita è una strada a due direzioni in cui c’è dare e prendere, ma la vostra città è soltanto prendere quando si tratta di Fc Grosseto”.
La squadra continuerà ad allenarsi e a giocare le prossime partite?
“Sì, ci alleneremo e giocheremo. Stiamo cercando un altro stadio. La reale preoccupazione della Pianese era la sicurezza, li ringraziamo e comprendiamo la loro decisione di non darci lo stadio. Intanto abbiamo tesserato due nuovi giocatori”.
Di chi si tratta?
“Li avete visti allenarsi nei giorni scorsi. Emanuele Minunzio, classe 1998, e Luigi Pisaniello, classe 1996. Voglio solo dire che è vergognoso che la vostra Amministrazione ci abbia messo in questa posizione. Dovrebbero vergognarsi di loro stessi. Se non mi sbaglio il presidente precedente ha ottenuto più soldi per la gestione dello stadio di quanti ne abbiamo ottenuti noi. Per cinquemila euro l’Amministrazione ha scatenato una guerra contro di noi come nessun altro”.
Vista questa incredibile situazione la società si sente colpevole in qualche modo o tutta la colpa è degli altri? La prima partita non giocata è stato perché l’Fc Grosseto non ha aperto il campo.
“Quando abbiamo deciso di non giocare è stato dopo l’incidente di Marina in cui i nostri giocatori sono stati aggrediti. Il nostro errore più grande è stato farci truffare dai politici locali, certamente ne abbiamo commessi anche altri, ma quando quotidianamente si viene minacciati è più facile sbagliare”.
Ha mai pensato di organizzare un’assemblea pubblica per spiegare ai tifosi le vostre ragioni?
“Per dire cosa? Ancora una volta: se il Comune avesse rispettato l’accordo preso ora saremmo in Serie C. Ci rimproverate cosa? Per essere venuti e avervi salvato? Per aver messo insieme una squadra in due settimane che è arrivata seconda? Per aver speso più di un milione? Per esserci stati fatti minacciare dai vostri cosiddetti tifosi dal ritiro dello scorso anno, che poi hanno spaventato tutti quelli che sono venuti a giocare qui?
Se, come è vero, avete salvato la squadra ottenendo un ottimo secondo posto, perché oggi tutti o quasi tutti sono contro di voi?
“Ovviamente la città è contro di noi. Siamo ultimi. Tutto quello che poteva andare male sta andando male. La città voleva una squadra da primo posto e non è interessata a cosa siamo dovuti andare incontro. Tutto ciò che avevamo chiesto era una convenzione di cinque anni”.
Può la mancanza di un rappresentante della società aver provocato tutto questo?
“Questa è una cavolata. Ho passato un sacco di tempo nella vostra città e non c’è mai stato niente di costruttivo giunto dalle persone”.
Da chi è composta oggi la Fc Grosseto? Solo lei e Janet?
“Ed Emad”.
All’inizio tutto sembrava perfetto. Si può dire che dopo i primi mesi in cui lei è stato sempre qui non ha trovato le persone giuste per rappresentarla?
“Sì, sono d’accordo. Ma non è la causa principale per cui siamo in questa situazione. Dopo l’incidente alcuni giocatori erano terrorizzati, non volevano tornare perché ricevevano minacce quotidianamente”.
Ma perché la società spende soldi per giocare in trasferta e poi non gioca in casa? Che senso ha?
“Come ho già detto io non metto in pericolo i miei giocatori”.
Perché così tanti dirigenti e collaboratori se ne sono andati?
“E’ vero, se ne sono andati, ma posso anche dire che molto di loro volevano tornare e noi non li abbiamo voluti. Inoltre i contratti prevedevano una clausola risolutiva in caso perdessimo lo Zecchini”.
Cosa si sente di dire ai tifosi?
“Mi dispiace e mi scuso con i tifosi della tribuna. C’è una causa e un effetto e noi crediamo di avere ragione per il torto che ci è stato fatto. Chiediamo scusa ai tifosi che ci stanno vicini, ma voi dovete guardare al vostro Comune. Ci abbiamo messo i soldi, continueremo a metterli. E’ vero, abbiamo dei debiti, ma pagheremo quelli con cui abbiamo preso un obbligo e che non ci hanno fregato. Con gli altri andremo in tribunale e deciderà un giudice”.
Prima Pescara, poi Grosseto. Nelle prime interviste a Grosseto spendeva per Pescara le stesse parole che oggi sta spendendo per Grosseto. Se la sua avventura qui dovesse finire, anche la sua avventura nel calcio finirebbe?
“No. Io combatterò perché quello che mi è successo a Pescara è uguale a ciò che sta succedendo a Grosseto: vogliono prendersi la mia squadra e darla ai loro amici. Io userò ogni mezzo legale per combattere questo abuso. I nostri avvocati hanno fatto tutto il possibile per trovare una mediazione con la vostra amministrazione e li ringrazio per la lealtà dimostrata al club”.