GROSSETO – Il Partito della Rifondazione Comunista di Grosseto fa appello ai cittadini, ai movimenti, alle associazioni di categoria agricole, ai partiti politici per fermare questo tentativo di distruzione dell’ambiente e dell’economia locale messo in moto da Governo e Regione Toscana.
«Si sono attivate – scrivono da Rifondazione Comunista -, il 9 marzo per il progetto “Pereta” e il 31 marzo per i progetti “Pomonte” e “Scansano”, le procedure per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per la realizzazione di pozzi profondi per lo sfruttamento geotermico. A questi progetti regionali si è aggiunta il 14 marzo la VIA positiva del Ministero dell’Ambiente per la centrale geotermica pilota di Montenero d’Orcia (comune di Castel del Piano). Dopo i danni documentati, prodotti da Enel Green Power sull’Amiata, alla salute, all’ambiente, al bacino idropotabile che serve 700.000 persone, oggi si continua a incentivare e permettere altre distruzioni di ambiente ed economie locali consolidate. I territori interessati nei Comuni di Magliano , Scansano, Castel del Piano e Cinigiano sono quelli che tutti ci invidiano proprio perché prevale l’attività agricola legata ad un turismo non distruttivo; sono quelli in cui imprenditori agricoli piccoli e più grandi hanno investito enormi capitali per sviluppare un’agricoltura in gran parte condotta con metodi biologici e comunque per produzioni di pregio, tra l’altro i vini DOCG (Morellino e Montecucco) e Olio extravergine DOP e IGP toscani.
«La geotermia ad alta e media entalpia – altro discorso merita la geotermia a bassa entalpia – rientrano a torto tra le energie rinnovabili e “assimilate alle rinnovabili”. Il CIP6 fu creato nel 1992 per incrementare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e sostituito nel 1999 con il “Decreto Bersani” con quello dei Certificati Verdi. Dal 2016 i certificati Verdi sono stati trasformati in tariffe incentivanti (da 3 a 4 volte il costo medio dell’energia elettrica) erogate dallo Stato, ma pagate dalle bollette dei cittadini sotto la voce “Oneri di sistema”. Noi, con una percentuale variabile prelevata dalle nostre bollette elettriche che arriva 25%, finanziamo questi incentivi con fondo di oltre 6 miliardi annui, dei quali una quota superiore al 70% va alle “assimilate alle rinnovabili che sono inceneritori, biomasse e geotermia che di rinnovabile non hanno proprio niente. Anzi, sono dannose».
«Crediamo che sia giunto il momento di prendere coscienza di questa situazione e di smascherare le enormi bugie che ci raccontano Regione e Governo per i quali la lingua italiana non ha più alcun senso. Enrico Rossi con la sua “Rivoluzione socialista” e con tante belle affermazioni sulla salvaguardia dell’ambiente e del territorio agricolo con le produzioni di qualità è uno degli esempi di falsificazione e di tradimento dei suoi elettori. Tanti, troppi esponenti del suo ex partito, alcuni forse in buona fede, sostengono queste bugie e falsità».
«Pozzi profondi da 2 a 3,5 km che estraggono decine di milioni di tonnellate di fluidi geotermici all’anno non si possono pensare come rinnovabili. Questi progetti sono presentati di corsa, prima che la Regione, con le solite belle promesse, abbia deciso di produrre una zonizzazione per stabilire quali territori siano adatti e quali no. Marras, capogruppo PD in Regione, ha detto in più occasioni che queste zone in cui è diffusa l’agricoltura di qualità ed un paesaggio molto bello, devono rimanere tali.
Altre bugie. Non le accettiamo».