GROSSETO – Critiche pesanti e senza sconti a Giovanni Lamioni arrivano dal Movimento 5 Stelle che boccia il nuovo progetto dell’ex presidente della Camera di commercio, la Fondazione Atlante.
«Fa sorridere – scrivono i quattro consiglieri comunali del M5S – l’enfasi che i media locali hanno riservato alla presentazione della “Fondazione Atlante”, l’ultima avventura di Giovanni Lamioni. Fa riflettere, invece, la presenza massiccia di tutto l’establishment locale, dai sindaci dei principali comuni, Grosseto compreso, in giù».
«La caratteristica principale dell’ex presidente della Camera di Commercio, infatti, è quella di avere svolto, sulle questioni dello sviluppo, cioè le più rilevanti per il futuro della nostra provincia, un ruolo di “supplenza della politica”, per un lungo periodo di tempo».
«Sotto la sua guida, la Camera di Commercio è stato l’unico soggetto in grado di esprimere, se non la capacità, almeno la volontà di una politica di sviluppo locale. Lo strumento della Fondazione, conoscendo il personaggio, è probabilmente il più adatto per attingere a finanziamenti europei e regionali, oltreché per ottenere incarichi e svolgere attività in ambito locale e nazionale; il modello è, fatte le debite proporzioni, la Nomisma di Romano Prodi: un po’ di idee, un po’ di competenze, ma, soprattutto, grande capacità di relazione a livello istituzionale e privato».
`Il lancio della figlia diciannovenne è una nota di colore trascurabile, ma ci consente di ironizzare sul fatto che è fin troppo facile favorire i giovani grossetani partendo dalla propria figlia. Il problema è che Lamioni ha, al suo attivo, due corbellerie di prima grandezza ed una significativa stupidaggine, tutte di dominio pubblico. La prima delle corbellerie è stata MaremmaWineShire: non è servita a nulla, se non ai (pochi) produttori che hanno potuto approfittarne, con nessuna ricaduta sul territorio».
«La stupidaggine significativa fu la scelta, come testimonial, di Cinzia TH Torrini, indimenticabile regista di uno sceneggiato sulla Maremma girato in Argentina, con fantasiosi butteri con le pistole Colt, la sella inglese e i cavalli pezzati, il tutto a spese del contribuente: Lamioni si ostina a proporre progetti di promozione senza capire le politiche di promozione, che peraltro non esistono in Maremma; continua a parlare di brand Maremma senza preoccuparsi del dettaglio che un marchio territoriale deve basarsi su una strategia condivisa tra i diversi attori locali, che invece procedono in ordine sparso».
«I suoi interlocutori istituzionali, in larga misura presenti alla presentazione, si sono distinti per la capacità di mandarlo a sbattere e, al suo posto, non escluderemmo che la cosa potrebbe ripetersi. Infatti, la seconda delle corbellerie è stata la corsa alle regionali, persa male contro tutto e tutti, quando avrebbe avuto la strada in discesa alle comunali».