BORGO SANTA RITA – Si è tenuto questa mattina il workshop “Imprese e Scuola – Verso l’Industria 4.0. Quali nuove competenze?”, organizzato da Confindustria Toscana Sud, in collaborazione con l’ISIS Da Vinci – Fermi di Arcidosso a Certema, il Laboratorio Tecnologico Multidisciplinare situato a Borgo Santa Rita.
il workshop, che rientra in un percorso di collaborazione con il mondo della scuola che Confindustria ritiene fondamentale per lo sviluppo del paese e che si realizza nel progetto Industriamoci, ha visto la partecipazione di oltre 50 studenti della IV e V dell’Istituto Tecnico Industriale di Arcidosso, IV e V del Liceo Scientifico di Casteldelpiano, IV e V dell’Istituto Tecnico Economico di Santa Fiora e III del Liceo delle Scienze Umane di Arcidosso, protagonisti del dibattito finale attraverso un confronto diretto con gli imprenditori e università.
“Certema – spiega il direttore del Laboratorio Tecnologico Stefano Petrella – si pone come punto di riferimento in provincia di Grosseto per l’Industria 4.0, è un centro di innovazione, trasferimento tecnologico e collegamento tra il mondo delle università, la ricerca e l’industria unico nel panorama toscano. Con una struttura di oltre 1.500 metri articolata su 5 aree tematiche, ospita tecnologie innovative e all’avanguardia in campi dell’analisi ambientale e di processo, l’esecuzione di thermal test su grandi componenti, la prototipazione optoelettronica e human-machine interface (HMI), la meccanica di precisione, la meccanica applicata e la microscopia a scansione e micro-analisi ad ultra/alta risoluzione. Il luogo ideale per parlare di industria 4.0”.
Il dibattito sulle nuove competenze richieste ai giovani studenti è stato aperto da Gualtiero Fantoni dell’Università di Pisa, che ha illustrato come lo scenario lavorativo e produttivo stia cambiando in tutto il mondo e a cui l’Italia è chiamata ad adeguarsi se vorrà continuare a competere con successo.
“L’industria 4.0 è una grande opportunità per le aziende italiane, per le toscane e per quelle del nostro territorio di Grosseto .- dichiara Gualtiero Fantoni, Professore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale dell’Università di Pisa – Non sarà soltanto un’opportunità fiscale, né solo la possibilità di aggiornare il parco macchine, ma l’occasione per modernizzare l’intera azienda. D’altronde non si può pensare di modernizzare l’azienda senza pensare a formare o aggiornare le persone presenti in azienda. Per questo la formazione sui nuovi temi, la spinta a fornire nuove competenze è un passo imprescindibile. Naturalmente adesso il focus di molta stampa è sulle competenze informatiche, sicuramente interessanti, ma non le sole necessarie: serve la capacità di risolvere problemi complessi, la capacità di progettare sistemi piuttosto che componenti, la voglia di imparare discipline nuove e di non rimanere arroccati su ciò che si è imparato a scuola.
Ed è con la parola scuola che chiudo, ma in realtà è quella da cui tutto dovrebbe partire per modernizzare il nostro paese anche in chiave 4.0”
Le imprese dall’altro lato hanno ben chiaro quali competenze gli operatori dovranno possedere nel prossimo futuro. Scuola, università e imprese dovranno collaborare per sviluppare dei percorsi che rispondano alle attuali esigenze emerse con l’Industria 4.0. e fornire alle nuove generazioni le abilità tecniche necessarie. In questo senso sono seguiti gli interventi di Remo Grassi, amministratore delegato di Banfi srl e di Ilaria Tosti, della Tosti srl due importanti rappresentanti del mondo imprenditoriale della Provincia di Grosseto.
“L’innovazione di prodotto/processo che molte volte nel settore di produzione vini si confondono e si uniscono in una unica logica sono alla base dello sviluppo e della sostenibilità dell’azienda. – commenta Remo Grassi di Banfi srl – Pratiche agronomiche meno pesanti sull’ambiente, tecniche del passato riadattate e rese possibili in una produzione organizzata sono chiavi di competizione e di legame con la storia del prodotto e del territorio il cui valore è inscindibile dalla bottiglia finita. La possibilità di sperimentare e ricercare nuove tecniche enologiche, affinare le esistenti e investire sulla conoscenza dei propri vigneti e della propria produzione, migliorandone continuamente la qualità è l’obiettivo primario della ricerca e sviluppo.
Importante capitolo quello della ricerca di consolidamento dei legami con i fornitori locali, – conclude Remo Grassi di Banfi srl – in riferimento alla produzione di uva e/o vini sfusi. La diffusione delle pratiche non solo produttive all’interno della filiera, e la continua collaborazione tra le aziende come importante punto di aggregazione e rilancio di un obiettivo di sostenibilità allargata. Collaborazioni con professionisti interni ed esterni, collaborazioni estese al mondo accademico e alle agenzie di supporto, strutture pubbliche o consorzi, riflettono la necessità di dedicare tempi e risorse sempre più importanti all’innovazione, non tanto per “generare” nuovi prodotti, quanto per prima migliorare i processi produttivi rendendoli meno impattanti sulle risorse del pianeta”.
Ilaria Tosti ha incentrato il proprio intervento descrivendo ai giovani studenti quali siano le competenze a loro richieste da parte delle imprese per poter interpretare e agganciare il cambiamento in atto.
“Le imprese hanno la necessità di avere al loro interno competenze tecniche sempre più elevate, includendo in maniera particolare competenze matematiche e statistiche, – afferma Ilaria Tosti, della Tosti srl – perché l’evoluzione tecnologica è continua e costante, a queste però devono essere abbinate competenze soft che ad oggi risultano sempre più importanti. Imprese e scuola devono collaborare affinché siano sviluppati dei percorsi formativi volti allo sviluppo di competenze, non solo tecniche, ma soprattutto di quelle trasversali che ad oggi poco spazio hanno nell’istruzione. La capacità di lavorare in gruppo, di problem solving, comunicare efficacemente sono le competenze fondamentali ricercate dalle aziende. Nell’attuale scenario, dove tutto è in continuo cambiamento, le imprese ricercano risorse che siano in grado di muoversi insieme al processo di trasformazione, persone che siano in grado di attivarsi e di essere proattivi nel cambiamento”.
Gli studenti, veri protagonisti della giornata, hanno animato il dibattito ponendo domande interessanti e curiose, proponendo idee e spunti di riflessione che le aziende presenti hanno accolto con favore. I giovani alunni dell’ l’ISIS Da Vinci – Fermi di Arcidosso hanno saputo cogliere l’effettivo impatto che Industria 4.0 sta avendo nell’attuale scenario del mondo del lavoro, e il ruolo che giocherà nel loro percorso formativo.
“In un periodo di forte cambiamento, tanto che si parla di Rivoluzione, – sottolinea Antonio Capone – Vice Direttore Confindustria Toscana Sud – le aziende si trovano spesso nella condizione di non possedere al proprio interno le figure necessarie per poter percorrere la strada tracciata da Industria 4.0. Per questo oggi parliamo con i giovani studenti, attraverso un incontro che vede da un lato la scuola che dovrà prepararli e dall’altro gli imprenditori che necessitano di aggiornare le competenze dei loro operatori. Inoltre, le competenze tecniche e digitali risultano di fondamentale importanza per far apprendere alle nuove generazioni la rilevanza delle competenze trasversali, soft skill, necessarie a interagire nella nuova dimensione aziendale.
Le capacità di gestire la trasformazione in atto, anche in termini di competenze da acquisire e aggiornare, sarà l’elemento vincente delle imprese di oggi e del futuro”.
Al termine dell’incontro il Direttore di Certema, Ing. Stefano Petrella, ha condotto i partecipanti in una visita guidata del Laboratorio Tecnologico Multidisciplinare.