ROCCASTRADA – Conoscere e ascoltare i bisogni di salute dei cittadini per coinvolgere i territori in una programmazione partecipata delle politiche sanitarie. È questo l’obiettivo degli incontri “Tessere i territori”, promossi dall’Asl Toscana sud est coinvolgendo anche il Coeso Società della Salute dell’area socio sanitaria grossetana, che hanno preso il via nei giorni scorsi a Grosseto e toccheranno presto tutte le zone distretto della provincia. L’appuntamento ha offerto anche l’occasione di approfondire la riforma regionale approvata di recente, che prevede il riordino delle zone distretto, dopo l’accorpamento delle Asl toscane in tre grandi macro-aree, e il rafforzamento del ruolo dei Comuni in sanità, soprattutto rispetto all’integrazione socio-sanitaria.
“La legge regionale approvata nei giorni scorsi – afferma Francesco Limatola, presidente del Coeso SdS – rappresenta un altro pilastro della riforma sanitaria insieme all’accorpamento delle Asl toscane in tre grandi macro-aree e rafforza le zone distretto come ambito ideale per dare valore ai territori e rendere i Comuni protagonisti del governo della salute delle proprie comunità. Per fare questo, è fondamentale capire quali sono i bisogni dei cittadini, a partire da malattie croniche, non autosufficienza, fragilità e invecchiamento della popolazione, e tenere conto delle specificità delle diverse aree e degli stili di vita, al fine di poter dare risposte concrete in termini di cure e servizi”.
“Con la riorganizzazione delle politiche sanitarie – aggiunge Limatola – il baricentro dell’assistenza si deve spostare da quella ospedaliera a quella territoriale, con la necessità di ridare centralità alle cure primarie, alla presa in carico del paziente, al protagonismo dei medici di famiglia e ai pediatri di libera scelta. La zona distretto diventa, così, un punto di integrazione socio sanitaria dove i cittadini possono trovare risposte ai loro bisogni di salute, ma anche imparare a governare la propria malattia cronica o a modificare i propri stili di vita per evitare l’insorgere di nuove patologie”. “L’incontro del 14 marzo è servito anche per ribadire alcune specificità della nostra area, caratterizzata dall’invecchiamento della popolazione e dai problemi legati alla non autosufficienza, da molte malattie croniche, come il diabete di tipo due e le malattie dell’apparato respiratorio, da stili di vita non troppo sani, sopratutto per quanto riguarda il sovrappeso, la sedentarietà, il consumo di alcol e l’abitudine al fumo, e da elevata mortalità per incidenti e traumi ed è proprio in questo senso che dobbiamo lavorare”.
“Con la consapevolezza del nuovo protagonismo dei Comuni in ambito sanitario – dice ancora Limatola – la Conferenza aziendale dei sindaci della Toscana sud est ha elaborato una bozza di lavoro delle linee di indirizzo del Pal, Piano attuativo locale, e ha chiesto alle zone distretto e alle Società della Salute la sua definizione, a testimonianza del nuovo ruolo riconosciuto alle amministrazioni comunali nella governance sanitaria. Non era una scelta scontata né, tanto meno, prevista dalla legge regionale, ma dà un chiaro segnale di cambiamento. Accanto ai Pal, inoltre, nei prossimi mesi dovrà essere avviata la stesura dei Pis, Piani integrati di salute e dei Piz, Piani di inclusione zonale, atti per i quali sarà fondamentale imparare a lavorare insieme, unendo sindaci, Asl e mondo del no profit con spirito di condivisione e di solidarietà e mettendo sempre al centro la salute dei cittadini e le risposte ai loro bisogni”.