GROSSETO – Nella seduta di ieri della Commissione agricoltura ha concluso l’esame degli emendamenti riferiti al testo unificato delle proposte di legge Castiello, recanti “Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico”. Il testo sarà trasmesso ora alle commissioni competenti in sede consultiva per l’espressione del parere di competenza.
«Il testo – spiega Luca Sani, presidente della XIII commissione Agricoltura della Camera – definisce l’agricoltura biologica “attività di interesse nazionale con funzione sociale, quale settore economico basato sulla sicurezza alimentare, sul benessere degli animali, sullo sviluppo rurale e sulla tutela dell’ambiente e della biodiversità”, anche ai fini del raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell’intensità delle emissioni di gas a effetto serra stabiliti a livello europeo, contiene significative misure finalizzate allo sviluppo del settore.
In particolare, il testo, nel rafforzare il ruolo del Tavolo tecnico compartecipato in materia di agricoltura biologica, che vede rappresentati al suo interno i principali attori della filiera oltre a rappresentanti del ministero e delle Regioni, gli assegna funzioni assai rilevanti nella predisposizione del Piano d’azione nazionale per l’agricoltura biologica».
«Le azioni del Piano, a sua volta, risultano finanziate dall’intero ammontare delle risorse presenti nel Fondo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica, che sostituisce il Fondo per l’agricoltura biologica e di qualità. Il testo – aggiunge Sani – mette poi in primo piano la ricerca, sostenuta non soltanto con il 30 per cento delle disponibilità del Fondo ma anche con la promozione di specifici percorsi formativi presso le università e con specifiche risorse del CNR e del CREA. Al fine di favorire l’aggregazione imprenditoriale e l’integrazione tra le diverse fasi della filiera dei prodotti biologici, inoltre, prevede la stipula di contratti di rete tra le imprese della filiera biologica, favorisce la costituzione di distretti biologici – assegnando loro fondamentali competenze nell’integrazione tra le attività agricole e le altre attività economiche presenti nell’area del distretto stesso – e disciplina le organizzazioni dei produttori e le organizzazioni interprofessionali nella filiera biologica, conferendo loro una specifica connotazione quali organizzazioni multi-prodotto».
«Infine – conclude Sani – il testo reca un’innovativa disciplina in tema di sementi biologiche, consentendo il diritto di vendita diretta – in ambito locale e per piccole quantità – agli agricoltori che producono sementi non iscritte al registro, nonché il diritto al libero scambio delle medesime. Il testo, fa ovviamente salve le competenze delle regioni in materia».