GROSSETO – «Dopo lo sgombero degli scalini del Duomo, la rimozione delle panchine di Porta Corsica per contrastare i ‘bivacchi’ potrebbe essere scambiata per una delle tante bufale che imperversano sui social, sennonché non solo è del tutto reale, ma costituisce anzi un tassello delle tanto decantate politiche sulla sicurezza intraprese dall’amministrazione comunale». Così inizia la nota firmata dai consiglieri comunali di Partito democratico e Lista Mascagni, che criticano la misura antidegrado presa dall’amministrazione Vivarelli Colonna.
«Per i primi tre mesi di governo il sindaco e la sua giunta si erano impegnati a “garantire presenza e azioni tempestive nelle aree più sensibili”, così come si erano impegnati a “creare unità cinofile”, ma è un dato di fatto che fino ad oggi nulla purtroppo è cambiato: in giro non c’è ombra di cani, ed ora neppure più delle panchine».
«Ci sarebbe da ridire se la cosa non fosse terribilmente seria. L’area di Porta Corsica e di via Ximenes è un luogo simbolo delle sfide che molte città di oggi sono chiamate ad affrontare: è crocevia di attività pubbliche e sociali importanti ed al contempo, soprattutto negli ultimi anni, luogo di degrado e tensioni».
«Quando le prime vanno in difficoltà, le seconde prevalgono. Ecco perché l’unica vera risposta al degrado è sostenere, con una serie articolata di misure (incentivi fiscali, politiche urbanistiche, attività sociali), le funzioni pubbliche, sociali e commerciali. Solo così ci riappropriamo dei luoghi, che ritornano visibili e fruibili per la comunità. Siamo consapevoli che non è una ricetta di effetto immediato e tantomeno semplice, per nessuna amministrazione, ma è l’unica efficace».
«D’altronde anche la precedente amministrazione aveva sperimentato un’opzione analoga, peraltro in un luogo piuttosto diverso, rimuovendo alcune panchine nella piazza della stazione, ma all’atto pratico una simile strategia si è rivelata del tutto inefficace».
«A maggior ragione, pertanto, la rimozione delle panchine di Porta Corsica non può essere considerata una soluzione, ed anzi ha il sapore della resa. Però ha il merito di svelarci l’inconsistenza delle facili ricette della destra e di farci comprendere che quando il focus sta nella guerra contro il capro espiatorio di turno, piuttosto che nel promuovere il bene comune, si finisce per non recare alcun beneficio alla città».