CAPALBIO – Il Comune di Capalbio ritrova 200 mila euro. Sono i soldi che rientrano nelle casse comunali dopo che la Consulta ha dichiarato incostituzionale una legge che aveva dato via libera al taglio da parte dello Stato.
La Corte Costituzionale infatti con sentenza numero 129 del 2016 aveva dichiarato la illegittimità costituzionale della norma con la quale veniva disposto il taglio complessivo di 2.250 milioni di euro per l’anno 2013. Taglio che ha significato per il Comune di Capalbio un’ulteriore decurtazione sulle spettanze per l’anno 2013 di 199.940,53 euro.
Con delibera della Giunta Comunale dello scorso 3 marzo è stato rilevato come le disposizioni censurate dalla Corte costituzionale abbiano comportato la lesione dell’autonomia finanziaria riconosciuta agli enti locali dall’articolo 119 della Costituzione e con atto del sindaco di oggi, 9 marzo, il Ministero delle Finanze è stato intimato e diffidato, entro il termine di trenta giorni al rimborso a favore del Comune di Capalbio dell’importo di euro 199.940,53.
In caso di mancanza del rimborso entro i termini il Comune di Capalbio adirà nelle sedi competenti al fine di tutelare le proprie ragioni con aggravio di spese a carico del Ministero delle Finanze e ogni conseguenza di legge compresi gli interessi legali sulla somma pretesa.
«Riavere nel bilancio tali risorse – dichiara il sindaco Bellumori permetterebbe all’amministrazione di mettere in campo azioni e sistemazioni al patrimonio pubblico e viabilità da tempo rinviate e per rendere maggiormente efficienti alcuni servizi oltreché fornire una boccata d’ossigeno alle giacenze di cassa ed agli equilibri di bilancio nella parte corrente».