Prime spaccature tra i democratici che perdono un “circolo” sul territorio; Tonini si dimette da coordinatore, ma riceve il sostengo incondizionato dal comitato direttivo
Gavorrano – Anche il Partito Democratico ha i suoi dissidenti. Come è successo per il caso più eclatante quello che riguarda il premier Silvio Berlusconi, il Popolo delle Libertà e il neonato gruppo dei “finiani”, anche a Gavorrano dopo il “caso Gabrielli” si sta consumando una netta spaccatura all’interno del Pd che interessa una minoranza, ma che può aprire nuovi scenari.
A scegliere una linea diversa da quella dettata dal Pd è stato per primo il consigliere comunale e assessore Daniele Tonini. In barda ai dettami di partito Tonini si è presentato alla seduta del consiglio comunale di sabato non seguendo l’indicazione che era arrivata dalla segreteria nei giorni precedenti. Uno strappo al quale è seguito il sostegno incondizionato da parte del suo circolo di riferimento, il circolo Pd Casteani Casrtellaccia di cui Tonini fino a poche ore fa era coordinatore. Il consigliere ha rimesso il suo mandato nelle mani del comitato direttivo del circolo, che ha deciso di lasciare vacante la carica per assumere una gestione collegiale del circolo.
Dissidenti: Daniele Tonini (nella foto), assessore e consigliere comunale eletto nelle fila del Partito Democratico in queste ore viene considerato l’uomo dello strappo, l’unico presente alla seduta del consigli comunale di sabato scorso
Con un comunicato ufficiale poi il circolo, oltre a prendere le difese di Tonini, ha ufficializzato la spaccatura con il resto del partito. «Il circolo di Casteani – Castellaccia – si legge nel comunicato – si dissocia dalle decisioni prese dalla segreteria comunale del Partito Democratico, e rifiuta con assoluta fermezza la logica del “chi non si allinea è fuori”, certi che tali atteggiamenti appartengono ad un altro partito, che non è il Partito Democratico Per questi motivi, nessun rappresentante del nostro circolo parteciperà alla prossima assemblea comunale indetta per il 23 Agosto, ritenendo che non ci siano le condizioni per una serena dialettica sulle azioni di governo del Sindaco e della Giunta. Fino a quando non verrà ripristinata una gestione democratica dell’assemblea comunale, la nostra presenza non sarà assicurata».
Ma il vero di motivo di scontro tra il partito e Tonini sarebbe stata la sua decisione di accettare le deleghe dei Lavori Pubblici e delle Tecnologia dopo la “cacciata” di Gabrielli senza essersi neanche consultato con il partito. Nessuna prudenza da parte di Tonini insomma nell’aver avallato il metodo di gestione della giunta da parte del sindaco Massimo Borghi, cosa che non ha fatto Valentina Cantini, l’altro assessore indicato da Borghi come nuovi vicesindaco. La Cantini infatti aveva rifiutato il nuovo ruolo in attesa di confronto con il proprio partito. La scelta di Tonini in altre parole era stata vista come poco rispettosa sia del partito che del collega di giunta Gabrielli. Per questo durante la riunione di segreteria di giovedì scorso il comportamento di Tonini era stato criticato da altri esponenti del Pd. Critiche che non sono piaciute al circolo di Casteani e che hanno portato poi alla attuale crisi all’interno dei democratici. (Sopra il manifesto elettorale di Daniele Tonini alle amministrative del 2009)
«Il comitato direttivo – si legge ancora nel comunicato – esprime totale ed incondizionata solidarietà al proprio coordinatore Daniele Tonini, oggetto di pesanti attacchi subiti in occasione della segreteria comunale del Partito Democratico, allargata agli eletti, svoltasi il giorno 19 Agosto. Riguardo alla gestione degli assessorati e alla distribuzione delle deleghe, non ci risulta che gli assessori, “semplici fiduciari del Sindaco”, possano scegliersi le attribuzioni a piacere: pertanto invitiamo l’assessore Tonini a continuare ad espletare le deleghe attribuitegli dal Sindaco con la lealtà e l’impegno che lo contraddistinguono».