GROSSETO – Sarebbe di origine grossetana, anche se vivrebbe da tempo fuori, l’uomo trovato nella notte tra venerdì e sabato sul tetto di CasaPound, a scrivere con lo spray sul bordo del tetto dell’associazione, il giorno dell’inaugurazione.
Erano stati gli stessi attivisti ad accorgersi di quel che stava accadendo, avevano chiamato la polizia e ad essere fermati erano stati un uomo di 30, e una ragazza di 26, che però non sarebbe di Grosseto. Sul tetto della struttura le forze dell’ordine avevano trovato anche due petardi a miccia corta. Non un congegno a tempo, da far esplodere a distanza, ma due petardi con un’autonomia, tra l’accensione e l’esplosione, di 7-8 secondi.
Difficile capire quale fosse l’idea di chi aveva portato i due esplosivi: sul tetto ci sono le centraline dell’elettricità, il traliccio e i router di internet, forse, ma è solo una ipotesi, volevano lasciare la sede, o anche l’intero complesso, senza linea web o senza elettricità.
I due giovani, che sono stati a lungo in Questura per accertamenti, sono stati poi rilasciati. L’ipotesi per loro, ma non ci sono conferme da parte della Polizia che sta conducendo le indagini e che mantiene il più stretto riserbo, potrebbe essere quella di una denuncia per danneggiamenti e possesso di materiale esplosivo. Non è chiaro se a carico dei due ci fossero precedenti o se i due fossero incensurati.