GROSSETO – “La proposta di legge regionale sembra rendere obbligatorie le vaccinazioni dei bambini, oltre quelle già previste, e subordinarne l’iscrizione ad asili e scuole materne, ha suscitato dubbi e preoccupazione in tante famiglie. Recuperare un’alta percentuale di popolazione vaccinata, non dare per scontato che vecchie malattie siano debellate per sempre, elevare la prevenzione sono obiettivi assolutamente da perseguire. Come è necessario sfatare dubbi e persino fandonie circolanti. La vaccinazione ha un senso verso se stessi e gli altri ed è una delle più grandi conquiste della medicina”. Lo scrivono Ettore Chirici, capogruppo “Gente di Follonica” e Gesué Ariganello, capogruppo Pd a Follonica, presentando una mozione.
“Il tema è però delicato e, di fronte a nuove malattie e al riaffacciarsi di vecchie, quella dell’obbligatorietà potrebbe sembrare una soluzione ovvia – proseguono – L’allarme suscitato, i diversi approcci individuali e delle famiglie dimostrano che evidentemente non è così.
Come spesso accade, la scorciatoia di rendere obbligatorie soluzioni che richiedono approfondimento, conoscenza, formazione rischia di produrre effetti distorti. Chi è contrario alla vaccinazione, anche attraverso il metodo coercitivo, continuerà ad esserlo. Anzi, perderà ulteriormente fiducia nella politica, nelle Istituzioni e nella scienza. Ed avremo rischi di discriminazioni nei confronti dei bambini.
Si motiva l’obbligo con un senso di responsabilità sociale: se ci sono bambini immunodepressi in classe, i non vaccinati potrebbero essere un pericolo. Questa teoria, oltre a ghettizzare i bambini considerandoli dei piccoli untori, non tiene conto che lo stesso obbligo di 13 vaccinazioni non vige per tutto il personale docente e non docente che , in caso di presenza di bambino immunodepresso, risulterebbero possibile veicolo di contagio (basti pensare a quanti adulti non sono vaccinati per varicella o morbillo per esempio)”.
“Per questi motivi, il Consiglio Comunale impegna l’amministrazione comunale a sollecitare la giunta regionale della Toscana a sviluppare il confronto pubblico sul provvedimento, sospendendone l’iter, ad evitare indirizzi coercitivi ed a promuovere, con i Comuni, un confronto reale e pubblico sul territorio, coinvolgendo famiglie, istituzioni scolastiche ed esperti per una corretta informazione sulle varie ipotesi di vaccinazioni contro vecchie e nuove malattie e per dare maggiore consapevolezza ai cittadini, individui e genitori, delle scelte per tutelare la propria salute. E a promuovere comunque iniziative locali in tal senso”.