Il Partito Democratico rinnova la fiducia a Luca Gabrielli e attacca il sindaco: «L’esclusione del vicesindaco è un atto di rottura di esclusiva responsabilità del primo cittadino»
di Daniele Reali
Gavorrano – Si è fatta attendere per un giorno la replica del Partito Democratico, poi è arrivata. Dopo la riunione di ieri, alla quale hanno partecipato i rappresentanti della segreteria e tutti i consiglieri comunali, il Pd ha indicato in un comunicato la posizione che intende adottare in questo momento delicato per la politica di Gavorrano: massima fiducia per l’ex vicesindaco Luca Gabrielli, che ha ricevuto la solidarietà del partito, e netta condanna nei confronti del comportamento del sindaco Massimo Borghi. Al primo cittadino il Partito Democratico imputa la responsabilità di aver aperto una «profonda crisi» nella maggioranza e di aver compiuto un atto di estrema gravità nei confronti di Gabrielli.
Maggioranza divisa: il primo banca di prova per testare i rapporti tra sindaco e Partito Democratico sarà la seduta del Consiglio Comunale convocato per domani sabato 21 agosto
«L’esclusione dalla Giunta di Gabrielli – si legge nel comunicato del Pd firmato dalla segreteria comunale Serena Remi (nella foto a sinistra) – è un atto di rottura che si è consumato per esclusiva responsabilità del Sindaco, sia per il metodo che per il merito. Il ritiro delle deleghe è avvenuto in maniera improvvisa, senza comunicazione diretta né confronto con l’interessato, né con la forza politica che lo ha espresso ed indicato. Siamo ancora in attesa di esser messi a conoscenza delle motivazioni che hanno condotto a tale decisione».
«Ancora una volta – continua la Remi – , l’ennesima, il Sindaco ha ritenuto di poter assumere decisioni senza confronto con Assessori, Consiglieri, Capogruppo e Partito Democratico; cioè senza coloro che hanno sostenuto e che sostengono in maniera determinante la sua maggioranza».
In questo contesto diventa difficile ricucire lo strappo tra Borghi e il Partito Democratico, che, come è stato messo in evidenza anche dalla segreteria, sostiene in modo determinante la giunta guidata dall’esponente di Sinistra Ecologia e Libertà. Gli assessori Valetnina Cantini e Daniele Tonini intanto hanno rifiutato le deleghe a loro assegnate.
Borghi può contare su una maggioranza di 11 consiglieri: di questi 10 sono esponenti del Pd. Numeri che parlano da soli e che fanno comprendere quando il mandato di Massimo Borghi sia legato ad un filo. Intanto il Pd ha già annunciato la prossima iniziativa: tra qualche giorno, la data è ancora da stabilire, ma si parla di inizio settimana, sarà convocata l’Unione Comunale per decidere quali iniziative concrete debba mettere in campo il partito.
Il primo banco di prova per testare la solidità della maggioranza e i rapporti tra sindaco e Pd è dietro l’angolo. Per domani è convocato il consiglio comunale e qualcuno giura che i Democratici stanno già pensando ad iniziative clamorose, anche se il percorso che si intravede sembra piuttosto chiaro: prima la sfiducia nei confronti di Borghi e poi il ritorno alle urne.