GAVORRANO – Tutte le forze politiche della provincia di Grosseto si stanno mobilitando per far fronte alla crisi di Unicoop Tirreno. Anche il gruppo consiliare di minoranza centrosinistra Gavorrano Bene Comune si è riunito per esprimere il proprio dissenso sugli importanti tagli che prevede l’azienda e ha presentato una mozione al consiglio comunale di Gavorrano affinché l’amministrazione sostenga «che ogni iniziativa di lotta che i lavoratori e le loro rappresentanze vorranno intraprendere, impegnano la giunta a partecipare alle iniziative ed a riferire in consiglio gli sviluppi della situazione».
Oltre ad una gestione trasparente da parte dell’amministrazione in questa delicata fase, la mozione chiede anche che l’amministrazione si impegni a «sostenere che il mantenimento dei livelli occupazionali attuali sia il primo presupposto per elaborare il piano di rilancio dell’azienda. Certi – prosegue il testo – che le amministrazioni e la politica, da sempre molto attenta alle vicende dell’azienda, e nonostante le responsabilità dirette ed evidenti nella crisi in atto, non possa avallare tacitamente questa linea di condotta».
Inoltre «l’amministrazione comunale, in sinergia con le altre, deve impegnarsi a richiedere che qualsiasi ipotesi di ristrutturazione dell’azienda parta dall’accertamento delle responsabilità circa gli investimenti errati operati e dalla verifica dei compensi e dei premi elargiti ai vertici aziendali».
«Circa 160 lavoratori verrebbero a perdere il posto di lavoro nella sola sede di Riotorto – spiega la mozione – e il ridimensionamento andrebbe a colpire anche l’indotto con l’estensione della disoccupazione, un fenomeno che già oggi sta minacciando concretamente la tenuta sociale delle varie comunità. La responsabilità di tale situazione non può essere ascritta ai lavoratori che non hanno certo beneficiato fino ad oggi di alcun particolare vantaggio in quanto maestranze di una cooperativa».
«Ben diverso è stato, invece, il trattamento riservato alla dirigenza in termini di stipendi, premi, liquidazioni e pensioni, pur in presenza di errori strategici evidentemente decisivi per le sorti dell’azienda cooperativa; oltre alla sproporzione del numero dei dirigenti presso l’Unicoop Tirreno rispetto ad altre realtà cooperative, una delle cause della sofferenza dell’azienda e del peggioramento drastico delle condizioni di lavoro nei negozi dove si è assistito a ricorsi ingenti al part-time ed a carichi di lavoro ingiustificabili».
«Inoltre è eticamente inaccettabile che ancora una volta si deresponsabilizzino coloro che hanno perseguito linee aziendali perdenti e si scarichino le conseguenze dei loro errori sui lavoratori – conclude la nota – mentre i compensi dei vertici aziendali sono enormemente sovradimensionati rispetto agli altri addetti della cooperativa».