GROSSETO – In occasione della presentazione di Pendolaria 2016, l’annuale rapporto di Legambiente sulle anomalie dei servizi ferroviari riscontrati quotidianamente da pendolari e viaggiatori. In questo dossier, per far comprendere la situazione che vivono ogni giorno i pendolari, sono stati messi in evidenza numeri e storie, da diverse parti del Paese.
La provincia di Grosseto continua a essere fortemente penalizzata nel trasporto ferroviario, soprattutto con la tratta Grosseto-Siena-Firenze (nella tratta Siena-Grosseto, ad esempio, transita un solo treno per senso di marcia tra le 7 e le 9) e nelle tratte dell’asse tirrenico in cui si continua a perdere sempre più terreno. Sempre meno treni fermano a Grosseto, e questo si ripercuote sui pendolari, costretti a sopportare sacrifici sempre più importanti.
“Chiediamo alla Regione Toscana, al Governo e alle Ferrovie dello stato – spiega Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – di far uscire la Maremma dallo stato di isolamento in cui si trova per via delle tratte da e per Grosseto, a causa soprattutto dei tagli che privano il capoluogo e quindi i pendolari dei servizi essenziali. In un momento di grave crisi economica questi disservizi provocano disagi di enormi proporzioni soprattutto ai pendolari, per i quali è fondamentale prendere il treno. Questo servizio invece va tutelato e garantito, visto che rappresenta non solo un servizio pubblico essenziale ma anche ambientalmente sostenibile per abbattere le emissioni climalteranti. Chiediamo a tal proposito che la stazione di Grosseto torni a rappresentare il punto centrale per il traffico ferroviario della Maremma, uscendo da questo isolamento forzato”.
Se la provincia di Grosseto è sempre più isolata e piena di disservizi, anche nel resto della Toscana le cose non vanno benissimo. Nel periodo 2010-2016 la percentuale dei tagli ai servizi in Toscana è del 3,7%, mentre il totale dell’aumento delle tariffe è di 24,2%.