GROSSETO – 481 posti di lavoro a rischio tra Toscana, Lazio e Campania. Unicoop Tirreno taglia posti di lavoro: 481 full time che corrispondono a circa 600 persone. 161 riguarderebbero il solo centro di Vignale, che oltre ad avere i magazzini è anche la centrale amministrativa dell’intero gruppo. 110 coloro che lavorano nei punti negozi che verranno venduti, 95 sulla rete (ossia quei negozi che resteranno aperti ma in cui verranno fatti dei tagli) e 115 sui negozi che saranno chiusi.
Oggi l’azienda ha incontrato i sindacati, a Firenze, per presentare il piano di ristrutturazione aziendale. Un piano che al momento, secondo i sindacati, prevede solo tagli al personale. È questo nonostante i 170 milioni di euro che le altre coop avevano prestato per risanare i bilanci in rosso.
«Il problema è nato tutto dalla gestione aziendale fatta in questi anni. Per noi è fondamentale la tutela dei posti di lavoro – afferma Massimiliano Stacchini della Filcams Cgil – ma anche il contratto integrativo aziendale che il gruppo vorrebbe rivedere».
Non è ancora chiaro quanti di questi posti di lavoro riguarderanno là Maremma, l’unica cosa certa, al momento è che sono quattro i punti vendita a rischio chiusura (a Gavorrano, Porto Santo Stefano, e due a Grosseto) mentre quello di Sticciano sarà venduto. Ma anche nei negozi che resteranno aperti ci saranno riduzioni di personale.
Nei prossimi giorni i sindacati incontreranno i lavoratori, poi probabilmente verrà indetto lo stato di agitazione che a livello nazionale è già “partito” e, se l’azienda non tornerà indietro, partirà una stagione di scioperi.