GROSSETO – «L’annuncio del viceministro ai trasporti Nencini di convocare la conferenza di servizi per la realizzazione dell’autostrada Tirrenica ci lascia esterrefatti e attoniti. Ci sembra assurdo andare avanti come se nulla fosse, nonostante il no unanime del territorio alla realizzazione di questa infrastruttura e nonostante le negatività del progetto». Anche Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente, commenta le parole di Riccardo Nencini in merito all’autostrada Tirrenica.
«Basti pensare al forte impatto ambientale, in particolare sul Parco della Maremma, o all’estrema delicatezza e fragilità dal punto di vista idrogeologico dell’area dell’Albegna, colpita da gravi fenomeni alluvionali limitando incredibilmente la cassa di espansione delle acque – prosegue Gentili -. Ma ancora più inconcepibile è il trattamento riservato ai residenti che oltre a pagare un pedaggio salatissimo, oltre 10 euro tra Capalbio e Grosseto (mentre da Grosseto a Rosignano sarà gratuita), saranno obbligati a percorrere strade alternative su stradine spesso inadeguate e poste addirittura in aree alluvionali. I potenziali turisti dovranno sfrecciare invece sull’autostrada senza possibilità di uscire (per le poche uscite presenti) se non con grandi difficoltà per visitare i luoghi più attrattivi della Maremma. Il capoluogo sarà letteralmente sommerso da flussi di traffico straordinari che manderanno in tilt il traffico cittadino oltre a provocare evidenti effetti fortemente negativi sull’inquinamento atmosferico».
«Insomma un tracciato che scontenta tutti e che sembra realizzato, solo sulla carta, da chi non conosce il territorio. Questo progetto umilia la dignità dei maremmani trattati come cittadini di serie b che devono subire un’opera che spacca in due la Maremma, non rispetta il territorio e l’ambiente, e pianifica in termini di viabilità uno scenario addirittura molto peggiore dell’attuale». Afferma Legambiente.
«Invece di convocare la conferenza dei servizi e andare avanti senza considerare il parere delle istituzioni e dei cittadini per un’opera che non vuole nessuno – ha spiegato Angelo Gentili – sarebbe più ragionevole e sensato prevedere un progetto di messa in sicurezza dell’Aurelia, adeguando i 22 km rimasti a due corsi ed eliminando gli ingressi a raso, rendendo l’Aurelia una superstrada sicura e senza pedaggio. Questo è quello che serve alla Maremma, non progetti faraonici che non si faranno mai anche perché i flussi di traffico sono molto bassi e non rispondono allo sviluppo di agricoltura di qualità, turismo sostenibile e tutela dei beni naturali. Per tutto questo Legambiente chiede alla Regione Toscana e al Governo centrale di rispettare il parere delle popolazioni del territorio e delle istituzioni locali, rinunciando a portare avanti questo progetto con una prova di forza inutile e dannosa per il territorio».
«È per questo che i sindaci dei comuni attraversati dall’autostrada (Capalbio, Orbetello, Magliano e Grosseto) si stanno opponendo fermamente insieme alle principali associazioni di categoria, ai cittadini delle aree coinvolte e alle associazioni ambientaliste da sempre contrarie a ogni progetto autostradale». Conclude.