FOLLONICA – La “Pornichet Select 6.50” è oramai una classica di questa classe. Ogni anno, dal 2001, apre la stagione delle corse di qualificazione del circuito mini in Atlantico per molti concorrenti. Un percorso di 300 miglia in Atlantico lungo le coste della Bretagna del Sud e dalla Vendée molto faticoso e assai tattico.
Quest’anno al via, due atleti del GV LNI Follonica: Giancarlo Pedote (su “Prysmian”, categoria prototipi) e Luca Del Zozzo (su “M Pharma Italia” categoria serie).
13 le barche partecipanti nella categoria prototipi e 44 tra i serie, partite il 21 aprile alle ore 13 da Pornichet (Loira), dove sono poi arrivate.
Per i due atleti del Gruppo Vela di Follonica un ottimo successo, in primo luogo per aver concluso la regata e poi per il piazzamento: 5° posto per Giancarlo Pedote (prototipi), 8° per Luca Del Zozzo (serie).
Una regata che sarà ricordata per le difficoltà meteo, che non solo hanno causato la riduzione del percorso dalle 300 miglia previste alle 186 effettuate: hanno determinato, in maniera più o meno diretta, l’abbandono di 38 navigatori su 55. Quasi una corsa ad eliminazone.
In partenza Giancarlo Pedote si è subito posizionato al secondo posto, mantenendosi nel gruppo di testa fino a quando un bozzello non si è rotto mettendo a rischio la resistenza di una drizza e costringendolo ad ammainare il fiocco e fermarsi per mezz’ora, durante la quale ha perso numerose posizioni. A peggiorare la situazione, prima del faro di Birvideaux situato tra l’Ile de Groix, Belle-Ile e Quiberon, si è strappata la randa nella parte superiore. Un danno che ha impedito a Pedote di manovrare la vela come avrebbe dovuto per poter concorrere nel migliore dei modi. Il resto della regata è stata una prova di resistenza: contro le onde, contro il vento e contro gli eventi.
“All’uscita dalla Passe della Baia di Pornichet navigavo incollato al primo: ci marcavamo reciprocamente tirando dietro il resto della flotta. Poi si è messa in moto la catena di inconvenienti: due o tre volte ho pensato di abbandonare, soprattutto per il taglio nella randa, che se si fosse finito di strappare non mi avrebbe permesso di governare adeguatamente la barca per rientrare, in nessun porto.” ha commentato Giancarlo Pedote al rientro.
“Ho cercato di navigare nel modo più conservativo possibile e terminare la regata come se fosse un trasferimento: le condizioni meteo erano pessime, oltre 25 nodi con tre-quattro metri d’onda. Sinceramente mi sono chiesto quali possano essere le ragioni per far partire una regata in queste condizioni. Nello sport non si dovrebbe mai andare oltre i limiti della sicurezza, come invece questa volta è accaduto e in maniera consapevole già prima della partenza. Spero che il numero degli abbandoni faccia riflettere gli organizzatori sul fatto che andiamo in mare per regatare, e non per mettere alla prova la struttura delle nostre imbarcazioni.”
Anche Luca Del Zozzo si è associato a questo amaro commento, ancor più valido se consideriamo il valore dei risultati dei nostri atleti, capaci di stringere i denti e concludere questa durissima regata. “Me la sono vista brutta più volte. Avevo bisogno di provarmi e grande fiducia nella preparazione della barca, però almeno un paio di volte ho riflettuto sul fatto se non fosse meglio abbandonare”.
Pure per Luca Del Zozzo non sono mancati i momenti difficili e le traversie. La prima regata con la nuova barca ha però mostrato l’ottimo livello di affidabilità raggiunta (32 i ritirati tra i serie) e l’accurata preparazione, anche fisica, dell’atleta.
Per la cronaca i vincitori sono stati il ceco Kolacek nei prototipi ed il francese Bellor nei serie.