GROSSETO – «Anche a Grosseto il popolo dei traditi e di chi non crede più nei partiti e nel loro sistema di gestione della cosa pubblica ha vinto. I Maremmani sono tornati a votare per far capire che sono pronti a tornare in campo per far valere il proprio sentire politico. Ora c’ è bisogno di idee chiare, di una proposta precisa, di un progetto unico che rimetta insieme gli italiani e i maremmani qualunque sia stato il loro passato politico per salvare la nostra stupenda terra dal baratro sul quale si trova». A parlare e a commentare il post referendum è il segretario provinciale del Fronte Nazionale Umberto Casalini, che si dichiara pronto anche a sciogliere il movimento per dare vita ad un nuovo soggetto di incontro e di confronto.
«Dobbiamo creare uno strumento che possa riportare la politica al centro del momento decisionale , una politica che , traendo forza da una ampia base popolare , sappia controllare e rintuzzare gli attacchi della finanza speculativa e globalizzatrice, una politica che sappia rilanciare l’economia produttiva e ricrei lo spirito di partecipazione autentica alla vita pubblica. Il dato più significativo di questo referendum è che i giovani sono tornati a votare per dire no alla svendita del loro futuro, alla perdita di sovranità, alla necessità, per sopravvivere , di abbandonare la nostra stupenda terra o accettare salari da fame».
«È un segnale preciso. Ora è nostro preciso dovere costruire un grande movimento di incontro e di confronto per rigenerare lo spirito comunitario , ritornare a riconoscere gli autentici valori fondanti del nostro popolo , uscire dalla crisi etica, culturale, sociale ed economica e riconquistare la perduta sovranità. Grazie Maremmani per la prova di intelligenza e coraggio. Noi del Fronte Nazionale siamo pronti, se necessario, anche a scioglierci, purché si raggiunga lo strumento della riscossa nazionale per poi arrivare alla costruzione di una Europa vera: l’ Europa dei popoli».