GROSSETO – «Siamo stati malmenati. Siamo stati spintonati». Lorenzo Mancineschi, meglio conosciuto come la Iena della Maremma, annuncia una denuncia contro il comandante della Polizia municipale, Felice Carullo, reo, secondo quanto racconta Mancineschi, di avergli messo «le mani addosso solo perché chiedevamo nei locali della Polizia municipale perché raccoglitori che contenevano atti della Procura fossero alla portata di tutti, in un corridoio dello stabile e non protetti».
«La reazione è stata violenta da parte del comandante e – prosegue Mancineschi – i risultati sono certificati dal referto medico (sublussazione della rotula destra), che allegherò alla denuncia che il mio avvocato inoltrerà agli organi preposti».
Secondo Mancineschi la reazione sarebbe la conseguenza di una “irregolarità” che lui avrebbe sollevato ossia il fatto che «La Polizia municipale e l’università svolgono le loro attività gomito a gomito, e non potrebbero. Chiederemo i danni, sia al diretto interessato, sia al comune che lo paga e che per il ruolo che ricopre, se persona seria, dimettersi dal suo incarico. Ci è stato imposto, minacciandosi, di cancellare il video che avevamo girato. Questo è il nuovo che avanza».
«Abbiamo visto il filmato girato da Mancineschi e messo su Facebook – afferma l’assessore alla Polizia municipale Fausto Turbanti – e per tutto il filmato si vede che il comandante cammin a due-tre metri davanti, senza mai toccarlo. Ci sono ovviamente delle indagini in corso, ma posso garantire che è stato fatto tutto in maniera corretta, il comandante è estraneo rispetto a quello di cui lo si accusa».
Turbanti poi risponde a Mancineschi «Afferma che gli abbiamo fatto togliere il video, in realtà lo abbiamo solo informato che c’è un regolamento che vieta di riprendere i dipendenti pubblici durante il loro lavoro. Comunque prima che lo togliesse abbiamo salvato il video di Mancineschi e mai si vede un’aggressione da parte del comandante Carullo».