MASSA MARITTIMA – Sono sempre di più le aziende biologiche e biodinamiche che aderiscono all’associazione del “Pulmino Contadino”, il camioncino che consegna frutta, verdura, carne e molti altri prodotti biologici locali direttamente al consumatore.
L’associazione, fondata nel 2012 da Sauro Pareschi raccoglie 27 aziende agricole della Maremma che producono e distribuiscono a chilometro zero beni alimentari e non, biologici e biodinamici, con prezzi adeguati per il produttore ma accessibili a tutti.
Il giovedì di ogni settimana il pulmino percorre le campagne maremmane, unendo i centri della costa come Piombino, Follonica, Castiglione della Pescaia e Grosseto con l’interno delle Colline Metallifere come Massa Marittima, Sassofortino e Bagno di Gavorrano.
Filiera corta ed ecosostenibilità sono le parole chiave della corriera che con le sue fermate, anche in zone isolate, collega produttori e acquirenti.
L’adesione è semplice; l’organizzazione e i soci sono in contatto attraverso la rete internet con il sito www.pulminocontadino.it e la pagina facebook. In tempo reale è possibile avere un catalogo sempre aggiornato dei prodotti disponibili e delle loro caratteristiche. Gli ordini si raccolgono online e vengono in seguito smistati ai produttori. Il giorno prestabilito il “pulmino” raccoglie la mattina dai produttori e poi consegna agli acquirenti, riuniti in piccoli gruppi, in un punto prestabilito. In genere i prodotti freschi vengono raccolti la mattina stessa e ogni acquirente conosce la provenienza di ciò che ha comprato, spesso anche personalmente il produttore.
In poche parole, il “Pulmino contadino” intende realizzare economie virtuose, che aiutino a vivere meglio. Per questo motivo l’associazione organizza anche incontri informativi per coinvolgere i cittadini a un consumo consapevole. «Per migliorare l’efficacia della nostra in-forma-azione, ci sono gli incontri, laboratori con i bambini, le visite alle aziende, le collaborazioni con altre associazioni e con le istituzioni» Spiegano dall’associazione.
«Così cerchiamo di dare spazio ai singoli per permettere loro un agire economico sempre più intriso di passioni, idee, sentimenti, sempre meno basato sul profitto, una spinta per comunità e singoli per godere meglio di una vita piena e ricca grazie al capitale delle relazioni – continua l’associazione -. Ma per ottenere questo bisogna organizzarsi, anche singolarmente, per esempio programmando la propria spesa e non mancano errori e difficoltà: logistiche, di capacità, di energie da mettere in gioco, per avere un’opportunità di crescere assieme».
«Non è già un piacere sapere, da quale campo viene, e che faccia ha, chi ha prodotto ciò che mangiamo? Non è già un piacere sentire che alimentandoci alimentiamo un sistema dove le navi non bruciano petrolio per portarci cibi dall’altro emisfero, dove i pomodori non sono stati raccolti con il sangue da lavoratori ipersfruttati, dove l’abuso della chimica non ha reso le mele tutte uguali, belle e conservabili – si chiede -? Non c’è forse la stessa soddisfazione in chi ha lavorato con coscienza e vede il frutto del suo lavoro riconosciuto e apprezzato?»