GROSSETO – L’inchiesta sulla gara d’appalto per l’affidamento della gestione del ciclo rifiuti nell’Ato Sud della Toscana mette in luce una serie grave di infrazioni che davvero lascia attoniti. “Nel prendere atto dell’indagine in corso – ha spiegato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente – ci auspichiamo un rapido ed efficiente svolgimento dei procedimenti e un definitivo chiarimento dei ruoli, che dovranno necessariamente restare distinti e separati, tra chi è deputato al controllo e chi invece è soggetto gestore. Occorre anche riconsiderare, come abbiamo ribadito in altre circostanze, che la scelta di un unico Ato di proporzioni così vaste mal si concilia con una gestione uniforme ed efficiente dei rifiuti urbani. La scelta politica più corretta è quella di intervenire per aree omogenee di territori più ristretti rispetto a quello attuale, più rispondente ai bisogni delle comunità locali e nello stesso tempo più funzionale a una corretta gestione del ciclo dei rifiuti. Tra l’altro questa spiacevole vicenda si è manifestata in un momento in cui è necessaria una forte spinta nelle politiche di gestione dei rifiuti per aumentare in modo significativo sia qualitativamente sia quantitativamente la raccolta differenziata che, invece, segna un momento di difficile empasse dal quale è necessario uscire al più presto.
La raccolta differenziata è, infatti, un’altra questione da risolvere in fretta. Costi elevati del servizio per gli utenti e dati deludenti della percentuale di raccolta differenziata dell’Ato sud Toscana, sono due indici che dovrebbero far riflettere. Soprattutto perché in numerose città d’Italia, come evidenzia il rapporto Ecosistema urbano di Legambiente, assistiamo al raggiungimento di obiettivi di eccellenza: Verbania (86%), Pordenone (85%), Mantova (77%), Macerata (73,5%).