GROSSETO – «La “ricetta” per la sicurezza non può essere una sola». Fare Grosseto torna su di un argomento che «purtroppo finisce spesso al centro delle cronache cittadine, cercando di intraprendere un percorso che possa risultare condivisibile e soprattutto attuabile. Preso atto che l’attuale amministrazione ha incentrato la propria campagna elettorale sulla sicurezza, senza poi riuscire a risolvere il problema, o quanto meno senza dare gli imput necessari a una possibile svolta, è opportuno per noi integrare vigilanza qualificata e partecipata – spiegano da Fare Grosseto -. Ciò significa promuovere tra i cittadini i metodi e la buona prassi del controllo del vicinato, da attuarsi mediante incontri ed assemblee pubbliche che possano dare formazione sia sull’individuazione e sulla conseguente riduzione delle vulnerabilità, sia su come attuare la sorveglianza informale e coordinata del quartiere da parte dei residenti».
«A questo aspetto – aggiungono da Fare Grosseto -, è opportuno affiancare la diffusione capillare di impianti residenziali anti-intrusione, mediante offerte quadro da richiedere ad aziende primarie del settore, in modo che possano proporre prodotti tecnologicamente avanzati e poco invasivi alle migliori condizioni economiche di mercato, unitamente a condizioni agevolate di pagamento». La “ricetta” di Fare Grosseto, in ogni caso, è ancor più dettagliata: «E’ di significativa importanza istituire una vigilanza notturna qualificata e stanziale, mediante l’accordo con istituti di vigilanza primari che garantiscano, a fronte di un contratto semestrale o annuale, il collegamento alla centrale operativa degli impianti anti-intrusione del quartiere – spiegano ancora da Fare Grosseto -. Il servizio di collegamento con le forze dell’ordine in caso di emergenza e la presenza in zona di una o due volanti nel periodo notturno, riteniamo sia un valido deterrente per la criminalità di strada, sia come pronto intervento in caso di necessità degli abitanti».
«Azioni da integrarsi con l’adozione di tecnologie e servizi di videosorveglianza per il controllo dei principali varchi di accesso al quartiere e delle zone sensibili e strategiche della città – concludono da Fare Grosseto -. La tecnologia può dare un forte contributo al problema della sicurezza cittadina, unita ovviamente alla formazione permanente degli agenti».